In vista della Cop26 sul cima, che si terrà a Glasgow a novembre prossimo, anche Papa Francesco e i leader religiosi invitano i Governi ad agire concretamente ed in fretta. I leader religiosi di tutto il mondo, compreso il Pontefice della Chiesa Cattolica, si sono uniti agli scienziati in Vaticano per avanzare una richiesta alle comunità internazionali. Nell’incontro Faith and Science: Towards COP26, promosso il 4 ottobre in Vaticano dalle Ambasciate britannica e italiana presso la Santa Sede e dalla Santa Sede, circa 40 leader religiosi hanno firmato un Appello congiunto; il documento è stato poi presentato dal Santo Padre al presidente designato della Cop26, Alok Sharma, e al ministro degli Affari Esteri italiano, Luigi Di Maio.
Si tratta di una richiesta unanime che mette d’accordo tutti i leader religiosi del mondo e consiste nella richiesta dell’azzeramento delle emissioni nette di carbone; l’obiettivo condiviso è quello di sperare che con la Cop26 si possa arrivare a limitare l’aumento della temperatura media globale a 1,5 gradi. L’appello contiene anche l’esortazione alle nazioni più ricche di agire più velocemente in patria e di sostenere anche i paesi più vulnerabili.
L’esortazione e l’impegno del Papa e dei leader religiosi
Una richiesta contenuta nell’Appello congiunto presentato dai leader religiosi mondiali è relativa alla cooperazione internazionale per la transizione ecologica; l’esortazione verso “pratiche sostenibili di utilizzo del suolo, sistemi alimentari rispettosi dell’ambiente e finanziamenti responsabili” come si legge su Ansa. Allo stesso tempo i leader religiosi, anche in vista della Cop26, si impegnano in prima persona ad azioni concrete per il clima.
L’impegno di Papa Francesco e degli altri leader religiosi è innanzitutto volto ad educare e influenzare i membri delle loro tradizioni verso la salvaguardia dell’ambiente; in secondo luogo le ‘alte cariche’ religiose parteciperanno più attivamente ai dibattiti pubblici sulle questioni in tematica ambientale. I leader religiosi sosterranno anche l’azione per rendere ecologici i loro beni comunitari; si legge ancora su Ansa: “Le generazioni future non ci perdoneranno mai se perdiamo l’opportunità di proteggere la nostra casa comune. Abbiamo ereditato un giardino: non dobbiamo lasciare un deserto ai nostri figli“. Tra i firmatari dell’Appello congiunto, rappresentati di tutte le confessioni cristiane, islamiche sia sunnita che sciita, ebraiche, indù, sikhiste, buddiste; ad essi si aggiungono rappresentati del confucianesimo, taoismo, zoroastrismo e giainismo.
“La Cop26 deve offrire risposte efficaci“
Il testo firmato dai leader di tutte le confessioni religiose mondiali è il risultato di mesi di dialogo; scienziati e religiosi sono arrivati ad un obiettivo comune: affrontare in maniera concreta il cambiamento climatico. “La Cop26 di Glasgow è chiamata con urgenza a offrire risposte efficaci alla crisi ecologica senza precedenti e alla crisi di valori in cui viviamo; e così a offrire concreta speranza alle generazioni future“; queste le parole di Papa Francesco nel discorso di consegna dell’Appello congiunto. “Lo sguardo dell’interdipendenza e della condivisione, il motore dell’amore e la vocazione al rispetto – aggiunge il Pontefice, secondo quanto si apprende su Ansa – . Ecco tre chiavi di lettura che mi sembrano illuminare il nostro lavoro per la cura della casa comune“.
Papa Francesco parla di un “mondo interconnesso” dove le cause comuni portano conseguenze comuni. “Riconoscere che il mondo è interconnesso significa non solo comprendere le conseguenze dannose delle nostre azioni; – spiega ancora il Pontefice- ma anche individuare comportamenti e soluzioni che devono essere adottati con sguardo aperto all’interdipendenza e alla condivisione“. Il Santo Padre prosegue il suo discorso affermando che per agire bene occorre cooperare e agire insieme: “è fondamentale l’impegno di ciascuno per la cura degli altri e dell’ambiente, impegno che porti al cambio di rotta così urgente“. “L’incontro di oggi – conclude – che unisce tante culture e spiritualità in uno spirito di fraternità, non fa che rafforzare la consapevolezza che siamo membri di un’unica famiglia umana“.
LEGGI ANCHE: “Giustizia climatica”: decine di migliaia in corteo con Greta a Milano