Mattarella nella cerimonia di laurea ad honorem: “usare il Pnrr per rilanciare le Università in Italia”
Il Capo delle Stato ha ricevuto dall'Ateneo di Parma la laurea in "Relazioni internazionali ed europee"
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto una laurea ad honorem in Relazioni internazionali ed europee da parte dell’Università di Parma. La cerimonia si è tenuta nella Chiesa di San Francesco del Prato. L’occasione si è trasformata nel momento ideale per porre l’attenzione sulle Università. Nel suo discorso, dunque, ha parlato dei punti di forza e sulle criticità esistenti con un cenno al Pnrr.
Università e “paradosso” italiano: ne parla Mattarella a Parma
Nel suo discorso, Sergio Mattarella ha sottolineato la situazione paradossale delle università in Italia. “In Italia esiste un grande paradosso – ha dichiarato – siamo la nazione che ha dato origine, forza e continuità all’idea di università, ma il nostro Paese si trova in coda, purtroppo, per numero di laureati e per investimenti“. Dati poco lusinghieri che hanno portato il Presidente della Repubblica, ad aggiungere l’idea di utilizzare parte del Pnrr per “dare maggior forza alle Università e renderle ancor più una risorsa essenziale per lo sviluppo del Paese“.
I duri insegnamenti del Covid-19, il Pnrr e il rischio di diseguaglianze
Il Presidente della Repubblica ha auspicato una maggiore considerazione delle Università nelle agende dei governi europei. D’altronde, come ha aggiunto in seguito, la pandemia ci ha insegnato quanto valore possano avere lo studio e la scienza. Riferendosi al periodo del Covid-19, infatti, Sergio Mattarella ha dichiarato: “Abbiamo compreso, oltre ogni ragionevole dubbio, quale valore abbiano la conoscenza scientifica, la professionalità degli operatori, la coesione sociale“. Sul tema del Pnrr ha riservato un invito a rendere questo piano uno strumento di integrazione per tutti. “Si tratta di un salto di qualità, capace di rafforzare ulteriormente i legami già esistenti tra i popoli e gli Stati dell’Unione” ha dichiarato. L’obiettivo, dunque, è quello di “contribuire a innovazioni profonde” evitando, però, che “la distribuzione dei saperi incida sull’effettivo esercizio dei diritti dei cittadini, col rischio di nuove disuguaglianze“.
LEGGI ANCHE: Elezioni amministrative, Lepore a Bologna e Sala a Milano: i primi risultati del voto