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Draghi ai Parlamenti del G20: “Ancora 50mila morti al giorno per Covid nel mondo: è inaccettabile”

Dal premier un forte richiamo alle assemblee legislative dei paesi ricchi perché sostengano i governi nella lotta alla disinformazione sui vaccini e nell'azione per una ripresa economica globale "che non lasci indietro nessuno"

I Parlamenti hanno un ruolo molto importante nel favorire una ripresa equa e sostenibile“. Così il premier Mario Draghi al settimo summit dei Presidenti dei Parlamenti del G20, di cui quest’anno l’Italia ha la presidenza. Draghi ha ricordato che “la ripresa è ancora fragile e disomogenea, anche a causa della diversa intensità nelle risposte di politica economica alla crisi“.

Draghi: “L’economia sia giusta

Ormai Mario Draghi parla da politico di caratura internazionale, sfruttando ogni appuntamento del G20 a guida italiana, e non solo, per affermare la sua leadership. Una qualità che proprio oggi 7 ottobre gli sarà riconosciuta ancora una volta da Angela Merkel, in Italia per il suo addio alla politica europea. Si compie, così, la trasformazione dell’ex Governatore della Bce in figura di riferimento politico e istituzionale a livello continentale che un domani (non lontano) potrebbe lasciare la Presidenza del Consiglio per ricoprire un ruolo chiave in Europa. I Parlamenti, ha detto il premier, “possono fare la loro parte, promuovendo provvedimenti che rilancino gli investimenti“. Ma possono anche, rimuovere “gli ostacoli alla crescita e aiutino economicamente i Paesi più fragili. Dobbiamo impegnarci, tutti insieme, per una ripresa dell’economia globale sostenuta, durevole, e che non lasci indietro nessuno“.

Covid, “troppe vittime ora basta

La pandemia – ha affermato il Presidente del Consiglio – è finalmente sotto controllo in molte parti del mondo grazie a campagne di vaccinazione efficaci. Ma il Covid-19 continua a colpire duramente molti Paesi. A fine settembre, si contavano più di 50.000 morti al giorno, nonostante l’enorme aumento della produzione di vaccini.” “Un numero così alto di morti è semplicemente inaccettabile” ha chiosato Draghi.

Vaccini e disinformazione

Il messaggio ai nostri concittadini deve essere molto chiaro. I vaccini sono sicuri. I vaccini salvano vite“. “Nei Paesi ricchi, le dosi di vaccino sono ampiamente disponibili, ma una minoranza dei nostri concittadini rifiuta di vaccinarsi, o esita a farlo. Questo comportamento è spesso dovuto alla paura che i vaccini non siano sicuri o efficaci, nonostante l’evidenza scientifica dimostri il contrario“. I Parlamenti, ha aggiunto “possono fare molto” per sostenere i Governi “nel loro impegno contro la disinformazione in materia di vaccini“.

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Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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