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Covid, Pfizer chiede l’ok al vaccino negli Usa per i bambini fra i 5 e gli 11 anni

Interpellata la Food and Drug Administration. Al momento, il vaccino di Pfizer è stato completamente autorizzato per i maggiori di 16 anni e ha ricevuto il via libera a uso di emergenza per i ragazzi tra i 12 e i 15 anni

L’America va verso un’estensione delle vaccinazioni anti-Covid. La società farmaceutica Pfizer ha chiesto alla Food and Drug Administration statunitense di autorizzare il suo vaccino contro il Coronavirus per i bambini nella fascia di età tra i 5 e gli 11 anni. Una richiesta che riguarda circa 28 milioni di minorenni negli Usa. La procedura per l’autorizzazione dovrebbe durare alcune settimane.

Vaccino, test clinici su 2mila piccoli

Pfizer e BioNTech hanno condotto gli studi clinici su più di 2.000 bambini tra i 5 e gli 11 anni. Secondo le due multinazionali farmaceutiche i piccoli hanno ben tollerato il vaccino e la risposta immunitaria è stata “robusta“, anzi “comparabile” con quella osservata nei ragazzi tra i 16 e i 25 anni. I ricercatori hanno adattato il dosaggio da 30 a 10 microgrammi per iniezione. Al momento, il vaccino di Pfizer è stato completamente autorizzato per i maggiori di 16 anni ed è stato autorizzato per l’uso di emergenza per i ragazzi tra i 12 e i 15 anni. Il titolo di Pfizer ha guadagnato lo 0,67% nel premercato, quello di BioNTech l’1,64%.

La (prima) pillola contro il Coronavirus

Oltre al vaccino per i più piccoli, negli Stati Uniti si sperimenterà presto una pillola contro il Covid. La compagnia farmaceutica Merck chiederà infatti “il prima possibile” il via libera alle autorità sanitarie. I test “hanno mostrato che il farmaco riduce ricoveri e decessi del 50% quando somministrato a persone ad alto rischio nelle fasi iniziali dell’infezione“. Se dovesse riuscire a ottenere l’autorizzazione di emergenza, il molnupiravir sarà la prima cura di questo tipo nella lotta alla pandemia di Sars-CoV-2. L’antivirale molnupiravir, messo a punto per fermare il replicarsi del virus, va preso per cinque giorni quattro volte al giorno. La pillola interferisce con un enzima che il Coronavirus usa per copiare il suo codice genetico e riprodursi. In caso di autorizzazione della Food and Drug Administration, il governo Usa si è impegnato ad acquistare 1,7 milioni di dosi del farmaco.

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Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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