Di prodotto (libro, film, spettacolo televisivo e sim.) caratterizzato da cattivo gusto, volgarità, temi e soggetti scelti volutamente e con compiacimento per attirare il pubblico con quanto è scadente, di bassa lega, di infimo livello culturale.” – sfogliando sul Vocabolario Treccani, alla voce Trash questa è la definizione che si può leggere, la quale connota un tipo di prodotto nato già di per sé di “bassa qualità”. Vuoi per mancanza di mezzi a disposizione, per ristrettezze dovute al budget, o per storie al limite dell’assurdo, a partire dal secolo scorso è nato un filone che, parallelamente ai film ben congeniati che arrivavano nelle sale, ha permesso il proliferare di questo “cinema altro”. Si tratta di contenuti, difatti, che fondano il proprio statuto artistico proprio nel suo essere deteriore.

Ma questo termine non sarebbe mai stato applicato alla settima arte senza Edward D. Wood Jr., conosciuto semplicemente come Ed Wood. A chiunque, andando al cinema o guardando comodamente un film – o una serie – sul proprio divano sarà capitato, almeno una volta, di definire quanto visto come Trash. Ma non tutti, forse, conoscono che fu proprio lui il regista al quale fu accostato il termine, per la prima volta in assoluto, di Z Movie (film di serie Z), altresì noto come Cinema Trash. Ecco dunque chi era Ed Wood, il peggior regista di sempre.

Ed Wood, “ma ci è o ci fa?” – storia del peggior regista mai esistito

Nato a Poughkeepsie il 10 ottobre 1924, Edward Davis Wood Jr., figlio di Edward Davis Wood senior, un custode del servizio postale americano e di Lillian C. Phillips. Stando ai racconti – spesso romanzati sulla vita del regista – la madre avrebbe voluto una femmina. Per queste ragioni, nella prima infanzia, vestiva il figlio da bambina. Un’abitudine, quella del cross-dressing, che Ed Wood portò con sé per il resto della sua vita e che è alla base del suo Glenn or Glenda (1953). Oltre al travestitismo, si interessa fin da subito allo spettacolo e alla fantascienza, con una predilezione per i fumetti e il cinema. Per questo, saltava spesso le lezioni per recarsi al cinema, dove rimase folgorato dal Dracula di Tod Browning. Assistendo alla pellicola, vide per la prima volta quello che sarebbe poi diventato uno degli interpreti più frequenti dei suoi lavori: Bela Lugosi.

L’arrivo a Hollywood

In occasione del suo dodicesimo compleanno, i genitori decisero di assecondare la sua passione, regalandogli la sua prima telecamera, una Cine Special della Kodak. Dopo essersi arruolato nel Corpo dei Marines, fu inviato nel Pacifico per servire gli States contro la marina giapponese. Fece ritorno e nel 1947 si trasferì a Hollywood, con lo scopo di seguire le orme di Orson Welles. L’anno successivo avvenne la svolta nel mondo del cinema, scrivendo, dirigendo a autoproducendo Casual Company, commedia basata su un suo omonimo romanzo e incentrata sugli anni trascorsi nella Marina. Primo lungometraggio e prima stroncatura – di una lunga serie – da parte della critica. Lo stesso anno realizzò Streets of Laredo un western che, sulla scia del Quarto Potere di Welles, iniziava con la morte del protagonista.

Quello di Ed Wood era un amore genuino per il grande schermo ma, alla vista dei suoi progetti, in molti si chiedevano quanto effettivamente fosse consapevole del risultato finale. In pratica, senza mezzi termini, la domanda era sempre quella: “Ma ci è o ci fa?” È questo il caso del suo “capolavoro”, in assoluto: Planet 9 From Outer Space (1959). Definito come “Il Via col Vento del cinema Trash“, fu il film che permise a Ed Wood di essere annoverato dai fratelli Medved nel loro The Golden Turkey Awards come il peggior regista di sempre. Scenografie di cartone, dischi volanti realizzati con cerchioni di automobili e appesi da visibili fili di nylon hanno reso il lungometraggio il peggiore mai realizzato. Il termine B Movie non era più sufficiente per descrivere la qualità del film. Grazie a Ed Wood, nacque un nuovo filone: quello degli Z Movies.

Ed Wood, il re del Trash rivive grazie a Johnny Depp

La sua carriera, così come la sua vita personale, subirono ben presto una battuta d’arresto. Le continue stroncature spinsero Ed Wood sull’orlo della depressione, a causa anche della mancanza di ingaggi. In quel periodo, inoltre, sviluppò una dipendenza dall’alcool che, il 10 dicembre 1978, ne causò il decesso per arresto cardiaco all’età di 54 anni. Eppure, in epoca successiva, i suoi film – così come la sua figura peculiare – furono rivalutati. Merito di questa operazione fu senza dubbio il film, incentrato su di lui, diretto da Tim Burton nel 1994: Ed Wood. Girato in bianco e nero e basato sulla biografia Nightmare of Ecstasy di Rudolph Grey, fu presentato in Concorso al 48° Festival di Cannes. A rivestire i panni del regista fu Johnny Depp, tra i divi più celebri degli Anni Novanta: una sorta di omaggio dovuto a uno dei nomi più bistrattati dello star system.

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