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Fascismo, da FdI sì allo scioglimento di Fn. I movimenti fuorilegge in Europa

Il partito di Giorgia Meloni voterà la mozione del Centrodestra contro "ogni gruppo sovversivo comunque collocato politicamente"

Voteremo sì alla mozione” sullo scioglimento di Forza Nuova. Così oggi 12 ottobre, a Radio24, il deputato di Fratelli d’Italia, Fabio Rampelli. “Questo non ci toglie la libertà di esprimere un giudizio su un atto esclusivamente propagandistico. Forza Nuova è la più efficace alleata del Pd, non perderemo voti per questo” ha aggiunto. “Noi non abbiamo intenzione di difendere Forza Nuova” ha detto il parlamentare del partito guidato da Giorgia Meloni.

FdI: “Scioglimento di ogni gruppo eversivo”

A stretto giro è poi arrivata la precisazione. Fratelli d’Italia è pronta a mettere in campo assieme al Centrodestra una mozione per lo scioglimento di tutte le formazioni eversive, non solo Forza Nuova. Ancora Rampelli, contattato telefonicamente dall’agenzia di stampa Agi dopo il suo intervento a Radio 24: “Noi voteremo a favore della mozione per lo scioglimento di tutte le formazioni sovversive, comunque siano collocate politicamente, e non solo di Forza Nuova.” Forza Nuova non sarebbe la prima formazione di estrema destra ad essere sciolta in Europa. Sono almeno tre i gruppi di ispirazione neofascista banditi di recente dai rispettivi governi in Grecia, Germania e Francia.

Grecia, Alba Dorata

Formazione di chiara ispirazione neonazista. Usava bandiere con il meandros, ovvero la ‘greca’, che somiglia tanto a una svastica. Dopo essere diventata il terzo partito del Paese, alle ultime elezioni non ha ottenuto il minimo dei consensi per entrare in Parlamento. Lo scioglimento il 7 ottobre 2020: Alba Dorata è bandita come organizzazione criminale. I suoi leader sono stati giudicati responsabili di omicidi e violenze ai danni degli immigrati. In passato, membri del partito hanno espresso ammirazione per Adolf Hitler e altre personalità legate al nazismo. Il suo ex leader, l’europarlamentare Ioannis Lagos, sta scontando una condanna a 13 anni e otto mesi di carcere in quanto capo di un’organizzazione criminale.

Germania, Combat 18

In Germania l’organizzazione neonazista Combat 18 è al bando dal 23 gennaio 2020, in seguito all’uccisione da parte di terroristi di estrema destra del politico della Cdu Walter Lübcke. In quei giorni, la polizia effettuò un maxi blitz in sei Laender per colpire l’organizzazione di estrema destra su scala federale. Secondo lo Stato tedesco Combat 18 agiva contro l’ordine costituzionale ed era “affine al nazionalsocialismo“. Non a caso, C18 usava come riferimento nella sua denominazione i numeri 1 e 8, ovvero le iniziali di Adolf Hitler, A e H, rispettivamente prima e ottava lettera dell’alfabeto; il significato è quindi ‘I combattenti di Adolf Hitler’.

Francia, G.I. scioglimento recente

Movimento politico identitario di estrema destra in Francia, è stato sciolto nel marzo 2021. Le accuse sono di “incitamento alla discriminazione, all’odio e alla violenza” sulla base di “razza” e “religione“, come ha spiegato il Governo francese. Creato nel 2012, e ritenuto politicamente vicino al Rassemblement National, il partito di Marine Le Pen, il gruppo estremista ha potuto contare su circa tremila militanti che secondo le autorità hanno presentato “immigrazione e Islam come minacce che i francesi devono combattere“. Tra i suoi sostenitori, da cui ha ricevuto donazioni, c’è persino il sovranista Brenton Tarrant, l’australiano responsabile degli attacchi alle moschee in Nuova Zelanda nel 2019 che provocarono 51 morti.

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Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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