Ricoverato in terapia intensiva ma non attaccato al respiratore: Bill Clinton, 75 anni, ex presidente degli Stati Unti, è all’Irvine Medical Center della University of California. I medici sospettano un’infezione del sangue. Le condizioni di salute di Clinton non sono legate ai suoi precedenti problemi di cuore né al Covid-19, precisa la Cnn.

Clinton “è in via di guarigione

Il suo portavoce, Angel Urena, ha comunque riferito che Bill Clinton sta bene. “Martedì sera l’ex presidente Clinton è stato ammesso all’Uci Medical Center – ha dichiarato Urena in una nota sui social – per ricevere un trattamento per una infezione non legata al Covid. È in via di guarigione, di buon umore ed è incredibilmente grato ai medici, alle infermiere e allo staff che gli prestano una cura eccellente“.

I problemi di salute nel tempo

Secondo i media americani si tratterebbe di una infezione del sangue. L’illustre paziente è in cura tramite un trattamento antibiotico. È probabile che l’ex presidente resti ricoverato per qualche altro giorno, in via precauzionale. Nel corso degli anni, da quando ha lasciato la Casa Bianca nel 2001, Clinton ha dovuto affrontare diversi problemi di salute. Tra questi, un quadruplo bypass nel 2004; un intervento chirurgico per un polmone parzialmente collassato nel 2005; impianto di stent (divaricatore vascolare) in un’arteria coronarica nel 2010. L’ex presidente Usa ha ormai da tempo adottato una dieta vegana, perdendo peso e migliorando la propria salute.

Clinton, il presidente più giovane della storia Usa

Il 42° presidente americano è stato in carica dal 1993 al 2001. Al momento della prima elezione aveva 46 anni: fu il presidente più giovane mai eletto in America. L’indice di gradimento di Clinton fra gli americani nel suo primo mandato era oscillato tra il 40% e il 50%. Nel corso del secondo mandato era invece oscillato tra il 55% e il 70%. Bill Clinton ha raggiunto il massimo dei consensi subito dopo l’impeachment del 1998-1999. Alla fine della sua presidenza godeva di un indice di gradimento del 68%, pari a quelli di Ronald Reagan e Franklin Delano Roosevelt.

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