In anteprima assoluta una versione musical dell’intramontabile storia di uno dei più celebri triangoli amorosi della storia della letteratura al cinema. Cyrano diretto da Joe Wright è stato presentato oggi 16 ottobre nella sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica. Tra i titoli in concorso per la sedicesima edizione della Festa del Cinema di Roma viene riproposta ancora una volta sul grande schermo la storia di Cyrano de Bergerac; uno dei più abili spadaccini di Francia. Uomo di fine intelletto, da sempre chiamato il ‘mostro’ che cattura l’amore popolare e le fantasie dell’amata Roxanne.
Giochi di parole nelle sfide verbali e duelli brillanti raccontano la fierezza e forza del protagonista in un epoca in cui “quello che importa è il compromesso, il sacrificio”. Il fronte, è luogo di morte per gli uomini devoti al Re. L’amore platonico e sguardi proibiti infiammano il cuore delle donne di buona nobiltà di quell’epoca. Ma, nonostante la sua fervida fierezza nell’essere soldato; abile nel trafiggere con la propria spada chiunque gli impedisca di assaporare anche un altro solo attimo della sua stessa vita, Cyrano si ritrova fragile nell’amore inconfessato verso la splendida Roxanne (Haley Bennett); convinto che il suo aspetto lo renda indegno del profondo affetto per la donna amata.
A farli incontrare per la prima volta sono state le pagine di un libro. E sarà ancora una volta il Verbo a sancire il sentimento sussurrato solo attraverso lunghe lettere d’amore. Chi fruirà della sua abilità poetica sarà Christian; un ragazzo del popolo, bello ma poco colto che si affiderà alle parole di Bergerac per conquistare proprio Roxanne: “Tu la bellezza, io l’intelletto”.
In Cyrano il cantato ed il parlato non deludono
La versione musicale di Cyrano, riporta alla memoria la poetica di una Francia trafitta dalle macerie della guerra. E se l’allegorico e il morale riemergono spesso nella pellicola diretta da Joe Wringht, è un mix piacevole. L’amore viene osannato poco distante dal grigiore della guerra, e celebrato sotto le note devastanti di un ritornello che decanta l’atto finale di una vita di un qualunque soldato: “È dille di non piangere affatto, il paradiso è dove cadrò”.
La macchina da presa racconta un’ambientazione suggestiva nella quale vi è anche l’Italia. Una delle scene più toccanti si svolge con l’Etna sullo sfondo. La messa in scena non sovrasta la vicenda e i protagonisti, come anche il parlato con il cantato. La musica scivola dolcemente nel discorso senza appesantire né l’uno e né l’atro. Nella sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica, mentre i titoli di coda scorrevano sul grande schermo, Peter Dinklage e il suo Cyrano de Bergerac sono stati salutati da un lungo applauso.
Cyrano, Joe Wright: “Amo il cinema italiano”
Il pluripremiato regista, in Cyrano, trascina lo spettatore in una dimensione magica nonostante la trama sia ambientata nello scenario sanguigno di una Francia in guerra, laddove la musica, il romanticismo e la poesia del Verbo tra il protagonista, interpretato da Peter Dinklage e l’attrice Haley Bennett nei panni della bellissima Roxanne rileggono in una chiave cinematografica la storia di uno dei più celebri triangoli amorosi. Durante la conferenza stampa del film, il regista Joe Wright ha nominato alcuni dei mostri sacri del cinema italiano per sottolineare la loro grande professionalità, stimolo creativo in Wrigth: “Ho scelto la Sicilia e l’Italia come location perché amo il cinema italiano, ha qualcosa che non hanno né quello europeo né quello americano. Fellini, Visconti Antonioni. Ma anche i registi contemporanei come Sorrentino“.
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