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Ad Haiti l’ ‘industria’ dei rapimenti: ogni giorno un sequestro di persona

Le ultime vittime: un gruppo di 17 missionari statunitensi coi loro familiari. Fra essi almeno tre bambini

La ‘fabbrica’ feroce dei sequestri di persona a scopo di estorsione semina il terrore ad Haiti. Nell’isola caraibica, fra i paesi più poveri del mondo, una banda di criminali ha rapito in queste ultime ore un gruppo di 17 persone. Si tratta di missionari cristiani protestanti, provenienti dagli Usa, con i loro familiari. Fra essi anche 3 bambini, secondo le prime informazioni che giungono dalla capitale Port-au-Prince.

Le vittime andavano all’aeroporto

In queste settimane Haiti è nuovamente devastata dai rapimenti da parte delle gang criminali. Diminuiti dopo l’omicidio del presidente Jovenel Moise (luglio 2021) e dopo il terremoto di magnitudo 7.2 che ha colpito il sud-ovest del paese (agosto 2021), i sequestri di persona sono ripresi in grande stile. Questa volta i rapitori hanno prelevato le vittime a Port-au-Prince dopo la visita a un orfanotrofio. I criminali hanno intercettato il gruppo dei missionari con i loro familiari mentre viaggiava a bordo di un autobus diretto all’aeroporto.

Riscatti fino a un milione di dollari

Secondo le autorità dell’isola, le gang – che rapiscono anche haitiani – chiedono riscatti che vanno da 200 dollari a oltre un milione di dollari. A volte le persone muoiono assassinate. Il mese scorso alcuni sequestratori hanno ucciso un diacono di fronte a una chiesa nella capitale Port-au-Prince e hanno rapito la moglie. Nei primi otto mesi del 2021 la polizia nazionale di Haiti ha registrato almeno 328 rapimenti. Significa una media di oltre un rapimento al giorno. In tutto il 2020 ne erano stati registrati 234, stando a un report dell’ufficio Onu di Haiti, il Binuh.

Mezza città in mano alle gang

Ad Haiti la sicurezza resta una chimera anche perché la politica del paese si è disintegrata: le bande controllerebbero ormai metà di Port-au-Prince. Qualche giorno fa una gang ha preso di mira uno scuolabus, sparando e ferendo almeno cinque persone, compresi gli studenti. Un altro autobus pubblico è stato sequestrato. Ma anche in un paese abituato all’illegalità diffusa, il rapimento di un gruppo così grande di statunitensi – i 17 missionari e loro familiari – è inconsueto.

Si spera nell’intervento Usa

In alcune aree della capitale haitiana le bande dei rapitori sono così pericolose che molti residenti sono fuggiti. Le strade, una volta piene di vita, sono ormai quasi abbandonate. Pochi i pedoni che si avventurano fuori casa durante il giorno. Da parte della popolazione adesso cresce la richiesta agli Stati Uniti di inviare truppe per arginare il caos e riportare una qualche forma di ordine. Al momento, però, l’amministrazione Biden non sembra intenzionata a inviare contingenti militari.

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Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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