Strappare lungo i bordi è la serie animata realizzata da Zerocalcare per la piattaforma Netflix, presentata questa mattina 18 ottobre in anteprima alla stampa alla Festa del Cinema di Roma. I primi due episodi, durati nel complesso poco più di 30 minuti, hanno come protagonista lo stesso fumettista, disegno e voce. Nella parte della sua coscienza l’Armadillo, a cui ha prestato invece la voce Valerio Mastandrea.

Un prodotto tutto italiano, divertente e convincente narrativamente, che mantiene i pregi del fumetto senza snaturarsi nell’animazione Tv, capace di mettere al centro la narrazione tipica delle strisce del fumettista. Presenti i suoi personaggi più importanti, rappresentati sempre o con sembianze del tutto umane o con tratti misti uomo-animale. Le vicende sono incentrate su episodi della vita quotidiana del protagonista con Sara e Secco, co-protagonisti umani. Numerosi flashback di aneddotica connessa all’infanzia di Zerocalcare. Discorso a parte meritano le incursioni dell’iconico Armadillo/coscienza: per il “cinismo” tutto romanesco e tranchant del personaggio, come per la voce di Mastandrea. Difficile immaginarne una diversa.

Ogni episodio rappresenta quindi un piccolo capitolo della storia della vita dei personaggi, con poche certezze incrollabili: l’amicizia, la mamma che risolve i problemi e l’ansia da prestazione. Sulle certezze si poggia la riflessione e il messaggio.

I primi due episodi di Strappare lungo i bordi di Zerocalcare

Il primo episodio è incentrato sull’educazione sentimentale di Zerocalcare da giovanissimo adolescente alle prese con le sue pulsioni in un quartiere colorito della Capitale dove campeggia la scritta: “Amare le femmine è da froci”. In cui arrivano le tecniche per evitare l’accollo da parte dell’Armadillo e in cui vive la prima cotta per Alice. La ragazza con cui si scrive da sempre, ma con cui non parla mai dal vivo. La ragazza che gli chiede di guardare al futuro con speranza.

Il secondo episodio è focalizzato sulla scuola – elementare e il dramma delle divisioni – e sul tema delle aspettative, quelle scolastiche nell’immediato che lo hanno visto passare da genio a somaro, per tornare a quelle del maschio adulto, che deve sapere di calcio, macchine, spesse risolte per il maschio italico dall’intervento provvidenziale di “mamma”. In tutto il secondo episodio campeggia il tema del lagnarsi e del vittimismo che allo stesso tempo canzona e rivendica per indole. Divertentissima nell’episodio la parentesi sulla differenza dei bagni pubblici per donne e uomini.

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