Il 19 ottobre si celebra la Giornata Mondiale contro il Cancro al Seno; istituita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, questa ricorrenza nasce con lo scopo di sensibilizzare rispetto alla conoscenza sulla malattia e promuovere la diffusione di cure, diagnosi e controlli che siano tempestivi ed efficaci. A tal proposito ottobre è il mese della campagna Ottobre Rosa, dedicato alla lotta contro questa patologia che colpisce, ogni anno, moltissime donne nel mondo.
Oggi, sono aumentate le percentuali di guarigione, ma i numeri restano sempre molto alti; alla luce di questo risultano necessarie campagne come Ottobre Rosa che possano sensibilizzare sulla necessità, per tutte le donne, di effettuare controlli che siano regolari. Inoltre, grazie ai passi avanti nella ricerca scientifica, le donne colpite da un tumore non devono rinunciare alla maternità; attraverso l’oncofertilità è possibile, infatti, poter preservare la fertilità e avere la possibilità di diventare madri dopo aver sconfitto la malattia.
L’impegno di IVI nell’oncofertilità
Il tumore al seno rappresenta ancora il 30,3% dei tumori che colpiscono le donne; in Italia, solo nel 2020, sono stati diagnosticati circa 55mila nuovi casi di cancro alla mammella. Proprio per sostenere la lotta a questa patologia IVI, che nasce nel 1990 come la prima istituzione medica in Spagna totalmente specializzata in procreazione assistita, mette a disposizione dei pazienti oncologici, dal 2007, programmi gratuiti per la preservazione della fertilità nelle donne e negli uomini.
Come si apprende dal comunicato ufficiale dell’istituzione, che oggi vanta 65 cliniche in nove paesi diversi: “La prevenzione femminile dovrebbe essere un’operazione di routine per tutte le donne, dalla pubertà alla maturità”, indipendente dal desiderio di maternità; questo quanto affermato Daniela Galliano, medico chirurgo, specializzata in Ginecologia, Ostetricia e Medicina della Riproduzione, Responsabile del Centro PMA di IVI Roma. “Si tratta dell’unico strumento che abbiamo per contrastare l’insorgere di patologie tumorali”, prosegue la dottoressa Galliano.
Ottobre Rosa: promuovere la prevenzione per il cancro al seno
Tra i suoi effetti tutt’altro che positivi, la Pandemia si è resa complice anche dell’aggravarsi di casi di cancro al seno; questo perché molte donne hanno incontrato maggiori difficoltà ad effettuare gli screening senologici, fondamentali per riscontrare la malattia in tempo e per curarla. Solo nel nostro Paese 55mila donne, nel 2020, sono state colpite da questa patologia; e anche se oggi le percentuali di guarigione raggiungono, per fortuna, l’80% dei casi, è importante continuare a sensibilizzare sul fatto che la prevenzione non dovrebbe mai essere trascurata, anche in condizioni estreme come una pandemia mondiale.
Visite di routine, controlli accurati e percorsi terapeutici sono fondamentali per combattere il cancro alle mammelle; spiega ancora la dottoressa Daniela Galliano: “Noi di IVI aderiamo anche quest’anno all’iniziativa Ottobre Rosa; per sensibilizzare un numero sempre maggiore di persone sull’importanza della prevenzione, ma anche per ricordare che oggi la medicina offre una speranza in più ai pazienti oncologici. Infatti, se fino a 15 anni fa non potevamo far nulla per aiutarli, oggi, grazie allo sviluppo delle tecniche di preservazione della fertilità – in cui IVI è stata pioniera – abbiamo gli strumenti per farlo”.
Madre dopo il cancro e Padre dopo il cancro
Fino a qualche anno fa, la possibilità di diventare genitori dopo aver sconfitto il cancro non era, praticamente, contemplata; oggi la scienza fa un passo avanti e IVI è in prima linea per garantire a tutti la realizzazione della maternità o della paternità. “Dal 2007 portiamo avanti i programmi gratuiti di oncofertilità: Madre dopo il cancro e Padre dopo il cancro; dando una speranza futura alle donne e uomini che devono affrontare la battaglia contro
questa malattia“.
Sono moltissime le persone che nell’ultimo decennio hanno aderito ai programmi gratuiti offerti dall’istituzione medica; come ha spiegato ancora la dottoressa Galliano, tra i malati oncologici, anche “numerose giovani donne con diagnosi di cancro che, non ancora madri, hanno crioconservato i loro ovociti per poter coronare il loro sogno di maternità in futuro, dopo aver sconfitto la patologia“. Le terapie di oncofertilità continuano a dare ottimi risultati in termini di ottenimento di gravidanza; ma, oltre alla realizzazione della maternità, queste terapie si presentano anche come un sostegno psicologico per affrontare tutto il percorso della malattia. Esse rappresentano una speranza reale e concreta; “Noi di IVI – conclude Daniela Galliano – sosteniamo tutti i pazienti oncologici ogni giorno dell’anno, offrendo loro tutte le nostre competenze, capacità e tecnologie, affinché possano coronare un domani il loro sogno di genitorialità“.
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