Meno di una settimana dopo il decreto del Governo Draghi sull’obbligo di Green Pass al lavoro sembra annullato l’effetto sulle vaccinazioni. Non cresce più, infatti, il numero dei cittadini che sceglie di assumere almeno la prima dose di siero anti Covid-19 per scaricare poi il certificato verde. Due giorni fa, il 18 ottobre, si è raggiunta la cifra record di nuovi Pass scaricati: circa un milione. Di questi, però soltanto 130mila erano frutto di nuove vaccinazioni, gli altri di tamponi in farmacia o dal medico, che però scadono ogni due o tre giorni, a seconda che siano rapidi o molecolari.

Terze dosi e tamponi in farmacia

A fronte di tutto questo, crescono invece sensibilmente i booster, ossia le terze dosi di vaccino anti Covid. Avviate esattamente un mese fa per i più fragili, superano ormai le 50mila al giorno. Dal canto suo il Commissario all’emergenza Coronavirus, Francesco Paolo Figliuolo, ha chiesto alle Regioni di estendere l’orario per eseguire i test rapidi e di accettare clienti non prenotati. Ora le farmacie potranno fare i tamponi rapidi anche oltre gli orari di servizio e nei giorni di chiusura. Figliuolo ha infatti accolto la proposta della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani.

Verso le terze dosi per tutti

A oggi, dopo la circolare ministeriale del 9 ottobre, i sanitari possono somministrare le terze dosi di vaccino a varie categorie di persone. Innanzitutto agli immunocompromessi e ai pazienti oncologici e trapiantati. Ma adesso anche i fragili di ogni età e tutti gli over 60. Sempre dopo almeno 6 mesi dal completamento del ciclo vaccinale con le due dosi. Tra fine anno e inizio anno prossimo dovrebbe scattare un allargamento della platea dei vaccinabili. “La tempistica sulla quale si sta ragionando è questa“, ha detto a Sky TG24 il sottosegretario alla Salute Andrea Costa. “Si andrà verso la terza dose diffusa e lo faremo gradualmente.” Riguardo al fatto che le prime vaccinazioni non sembrano più crescere, Costa si dice invece fiducioso. Arrivare al 90% dei vaccinati è un obiettivo “raggiungibile in poche settimane e sicuramente entro fine anno“. Si tratterebbe di “una percentuale che permetterebbe al Paese di ritornare appieno alla normalità“.

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