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Draghi: “No a muri Ue anti migranti. Finanziare percorso rinnovabili”

Al Consiglio europeo il premier ribadisce il no dell'Italia alle barriere sulle frontiere e stigmatizza la Polonia, con cui però "bisogna dialogare"

L’approvvigionamento di energia e i flussi migratori al centro di un complesso vertice del Consiglio Europeo, oggi 22 ottobre a Bruxelles, al quale ha partecipato per l’Italia il premier Mario Draghi. Cominciato ieri, il summit è terminato dopo molte ore di lavoro e tensioni fra i partner dell’Unione.

Draghi: “Difficile rinunciare subito al gas

Sull’energia “siamo stati espliciti – ha detto il Presidente del Consiglio italiano – con la necessità di preparare subito le scorte strategiche. Dobbiamo proteggere tutti i Paesi della Ue in egual misura“. Il caro prezzi dell’energiamostra la necessità di avere una strategia che punta all’autonomia strategica dell’Unione” ha precisato Draghi. A lungo andare si dovrà puntare sulle energie rinnovabili. “Ma se i prezzi del gas salgono, si pone un problema anche di finanziare questo percorso. Ed è difficile rinunciare al gas immediatamente per molti Paesi“. Sulla Polonianon ci sono alternative, le regole sono chiare. Non è stata messa in discussione la legge secondaria dell’Unione, ma la legge primaria, il trattato. Quindi non ci sono alternative, le regole sono chiare su questo“. “Detto questo – ha aggiunto – è chiaro che bisogna mantenere aperta la via del dialogo“.

Migranti e barriere, il caso Bielorussia

Per quanto riguarda il dossier migranti, Mario Draghi si è detto “molto soddisfatto di come si è conclusa la discussione.” “Non è vero“, ha sottolineato il premier che c’è un’apertura dell’Ue al finanziamento dei muri sulle frontiere esterne. “La Commissione non è d’accordo e al Consiglio europeo in tanti non sono d’accordo, compresi noi“. Prima dell’avvio dei lavori del Consiglio europeo, Draghi e il Presidente francese Emmanuel Macron hanno avuto un incontro bilaterale. La discussione tra i leader Ue era a un certo punto diventata tesa. La bozza delle conclusioni del vertice è stata riscritta, facendo slittare la fine dei lavori. Così, adesso, la Bielorussia potrebbe diventare oggetto di possibili “misure restrittive aggiuntive“. Sui movimenti e i transiti dei migranti, tema caro all’Italia, si fa riferimento “all’equilibrio tra solidarietà e responsabilità“.

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Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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