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Smart working dipendenti pubblici: la rete web non sarà quella di casa

Le nuove linee guida del ministro Brunetta prevedono un minimo di 11 ore di 'disconnessione'. Il lavoro da casa va alternato con quello in presenza

Il ministro Renato Brunetta ha presentato ai sindacati le linee guida del lavoro in smart working da casa per i dipendenti della Pubblica amministrazione. La Pa che vuole fare smart working deve garantire “l’invarianza dei servizi resi all’utenza” innanzitutto. Ma anche “un’adeguata rotazione del personale autorizzato alla prestazione di lavoro agile“. Alla fine deve comunque assicurare “la prevalenza per ciascun lavoratore del lavoro in presenza“.

Smart working e connessione

Non si può quindi fare “lavoro agile” 5 giorni a settimana: lo si deve alternare con il lavoro in ufficio. Nell’attività di smart working il dipendente pubblico non potrà usare la propria rete internet domestica. “Si deve fornire il lavoratore – si legge – di idonea dotazione tecnologica. Per accedere alle applicazioni del proprio ente può essere utilizzata esclusivamente la connessione Internet fornita dal datore di lavoro“. Quindi deve essere assicurata “l’adozione di appositi strumenti tecnologici idonei a garantire l’assoluta riservatezza dei dati e delle informazioni trattati durante lo svolgimento del lavoro agile” .

Smart working, 11 ore di disconnessione

I dipendenti pubblici in smart working hanno diritto – è scritto ancora nelle linee guida del ministro Brunetta – a un periodo di riposo consecutivo giornaliero non inferiore a 11 ore. Naturalmente per il recupero delle energie psicofisiche, così come prevede il contratto per il lavoro in presenza. Il documento ricorda inoltre che la prestazione lavorativa in modalità agile è svolta senza un vincolo di orario, nell’ambito delle ore massime di lavoro giornaliere e settimanali stabilite dai contratti collettivi nazionali.

Niente trasferte né straordinari

Il lavoratore può richiedere, ove ne ricorrano i relativi presupposti, la fruizione dei permessi orari previsti dai contratti collettivi o dalle norme di legge quali i permessi per particolari motivi personali o familiari, i permessi sindacali e quelli della legge 104. Nelle giornate in cui si fa smart working – si chiarisce “non è possibile effettuare lavoro straordinario, trasferte, lavoro disagiato, lavoro svolto in condizioni di rischio“. In caso di problematiche di natura tecnica e/o informatica, qualora lo svolgimento dell’attività lavorativa a distanza sia impedito o sensibilmente rallentato, il dipendente è tenuto a darne tempestiva informazione al proprio dirigente. Se queste problematiche dovessero rendere temporaneamente impossibile o non sicura la prestazione lavorativa l’amministrazione può richiamare il dipendente a lavorare in presenza.

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Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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