La vita è come l’acqua: scompare, affonda e poi riaffiora dove può, dove deve“. Una delle scrittrici italiane più lette degli ultimi anni è Margaret Mazzantini. Il suo esordio letterario è avvenuto nel 1994 ma, prima di allora, la Mazzantini ha scelto un’altra strada artistica, quella dell’attrice. Nata a Dublino e trasferitasi dopo tre anni a Tivoli, sin da bambina entra in contatto con il magico mondo dei libri grazie a suo padre, che di professione era uno scrittore. Una famiglia che vive di arte, poiché anche la madre – di origini irlandesi – è una pittrice. Non stupisce, quindi, che dopo il liceo la Mazzantini abbia poi frequentato l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica.

I libri e il successo di Margaret Mazzantini

Ma, dopo aver bazzicato nel mondo del teatro, della televisione e del cinema, ha scelto di seguire un’altra vocazione. Pubblica il suo primo romanzo, Il catino di zinco, nel 1994, che vince il premio Opera Prima di Rapallo-Carige e anche il Premio Campiello per la selezione Giuria dei Letterati. Un esordio importante, seguito da tanti altri capolavori letterari.

Tra i suoi romanzi più amati vi è quello che ha poi vinto il Premio Strega nel 2002. Non ti muovere è stato acclamato da pubblico e critica e, oltre allo Strega, ha anche vinto nuovamente il premio Rapallo-Carige e il Premio Grinzane Cavour. Una storia forte, sentita, che ha ispirato il mondo del cinema. Il film tratto dal suo romanzo ha visto come protagonista Penelope Cruz. Una sorta di sodalizio che si è poi ripetuto più avanti, quando la Mazzantini ha pubblicato Venuto al mondo. Anche qui il libro è diventato film e, ancora una volta, la Cruz è stata scelta nel cast, mentre alla regia si è confermato Sergio Castellitto. Quest’ultimo, oltre ad essere il regista, è anche il marito della Mazzantini. Pur non avendo vinto lo Strega, con Venuto al mondo la scrittrice si è aggiudicata il Premio Campiello 2009. Un altro romanzo arrivato poi al cinema, questa volta con Riccardo Scamarcio nel cast, è Nessuno si salva da solo, vincitore del Premio Flaiano.

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