Ponte di Ognissanti, 10 milioni in viaggio ma a poca distanza da casa
Nel secondo autunno dell'era Covid Federalberghi spera nel movimento massiccio degli italiani, di cui soltanto pochi andranno all'estero
Alla viglia del Ponte di Ognissanti, si fanno i conti, e soprattutto le previsioni, sulla circolazione turistica fra mete urbane, di montagna e di mare. Un’indagine di Federalbeghi indica in 10 milioni e 535 mila gli italiani che si metteranno in viaggio, dato il fatto che il 1 novembre, festa di tutti i santi, cade di lunedì. Stando ai cifre e numeri di Federalberghi, il 90,5% dei connazionali che si metteranno in viaggio resterà in Italia. Soltanto il 9,5% andrà all’estero. Il tutto in un contesto in cui si assiste alla ripresa dei contagi da Sars-CoV-2, malgrado che oltre l’80% della popolazione sia vaccinata.
Ponte, le mete preferite
Secondo Federalberghi, quasi il 70% di chi resterà in Italia per il Ponte di Ognissanti rimarrà nella stessa regione di residenza. Dunque gli spostamenti saranno, in realtà, abbastanza prudenti. Chi non si allontanerà dal nostro Paese sceglierà soprattutto le località d’arte (27,7%), la montagna (22,5%) e il mare (20,5%). Per chi andrà all’estero, le mete più ambite saranno le grandi capitali europee (63,0%).
La spesa media
Comprensiva di trasporto, alloggio, cibo e divertimenti, la spesa media si attesterà sui 388 euro a persona. Il giro di affari complessivo è calcolato su circa 3,16 miliardi di euro. Le spese di pernottamento incidono sul budget per il 22,2%; le spese di viaggio per il 19,1%, e quelle relative ai pasti per il 28,7%. Il capitolo più corposo della spesa (30,0%) riguarda le altre voci: lo shopping, i divertimenti e altro.
Durata del soggiorno
La durata media del soggiorno sarà di 3 o 4 notti trascorse fuori casa. La casa di parenti e amici sarà la scelta privilegiata per il 26,4% dei vacanzieri; a seguire l’albergo (23,5%) e, ben distanziati, la casa di proprietà (18,1%) e il bed & breakfast (14,4%). Il 40,5% degli intervistati ha dichiarato di contattare direttamente la struttura ricettiva per prenotare il proprio soggiorno tramite il sito internet, il telefono o l’e-mail. Il 47,8% dichiara di aver rinunciato alla vacanza per mancanza di soldi; il 34,6% per motivi familiari ed il 25,5% per motivi di salute.
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