Cinema

Peter Jackson non è “solo” ‘Il Signore degli Anelli’: 4 film per riscoprirlo

Era il 1987 quando il regista neozelandese ha debuttato sul grande schermo: da allora il cinema non sarebbe stato più lo stesso

Solo a sentire il nome di Peter Jackson chiunque abbia anche la più rudimentale conoscenza del mondo del cinema non può non pensare a Il Signore degli Anelli. Trasposizione cinematografica dell’omonimo romanzo di  J. R. R. Tolkien, ha dato luogo a una trilogia di enorme successo, in grado di mettere d’accordo pubblico e critica. Per un totale di 17 Oscar conquistati, 11 dei quali con Il ritorno del re  – terzo capitolo della saga nonché terzo lungometraggio a riuscire nell’incredibile impresa, dopo Ben Hur e Titanic – la sua avventura all’interno della Terra di Mezzo ha reso Peter Jackson uno dei nomi più importanti del cinema. Tuttavia, oltre alle avventure di Frodo Baggins e della Compagnia dell’Anello, la filmografia del regista neozelandese presenta un campionario variopinto di progetti. Da horror semi-amatoriali a drammi visionari, ecco dunque altri lungometraggi per (ri)scoprire Jackson sotto un’inedita veste.

Fuori di testa (Bad Taste, 1987): “The Bastards have landed

I Bastardi sono atterrati.” La fittizia cittadina neozelandese di Kaihoro è sotto attacco da parte di una misteriosa minaccia aliena nell’esordio alla regia di Peter Jackson, intitolato programmaticamente Fuori di testa (Bad Taste nella versione originale). Per far fronte agli extraterrestri, approdati sul pianeta Terra esattamente il 31 ottobre – data di nascita del regista – il governo farà appello ai Boys, una fantomatica unità che dovrà provvedere al problema. Ironico, sfrontato, squisitamente amatoriale e gore (non ai livelli del successivo Splatters – gli Schizzacervelli), Bad Taste segna l’ingresso di Jackson sul grande schermo. Da qui, dunque, la decisione di datare la vicenda – in maniera spiccatamente autoreferenziale – il giorno del suo compleanno.

Il progetto, realizzato in maniera indipendente, è un agglomerato di citazioni cinematografiche, dalla sci-fi anni ’50-’60, ai B movie anni ’70. Inizialmente “demonizzato”, tanto da essere stato definito dalla testata londinese The Evening Standard come “la miglior ragione, fino ad oggi, per non andare a visitare la Nuova Zelanda“, ha ricevuto con il tempo il dovuto riconoscimento. Insomma, un cult del genere imperdibile per chiunque voglia conoscere le origini di Peter Jackson.

Bad Taste Peter Jackson

Meet the Feebles (1989)

Se con Bad Taste aveva gettato le basi, con il suo secondo lungometraggio Peter Jackson ha cominciato a definire con maggior accuratezza la propria cifra stilistica. Di genere prettamente comico-satirico, Meet the Feebles è un viaggio nel dietro le quinte del più famoso spettacolo di varietà al mondo, il Meet The Feebles Variety Hour. In pieno stile Muppet Show, offre un’esplorazione all’interno del molle ventre dei personaggi grotteschi, capitanati dall’ippopotamo Heidi, primadonna dello show. Eccesso e disgusto sono termini chiave che ritornano, ancora più forti e accentuati, ma declinati in una forma inedita. Il progetto è difatti un susseguirsi di azioni riprovevoli, che proseguono senza una particolare linea narrativa. Tra flashback sulla guerra del Vietnam, abuso di sostanze stupefacenti e un ricorso – generoso – al politicamente scorretto, Meet the Feebles è un’opera grottesca. E, al contempo, fieramente autoreferenziale.

Creature del cielo (Heavenly Creatures, 1994)

Esordio sul grande schermo per Kate Winslet, Creature del cielo è approdato in concorso durante la 51a Mostra del Cinema di Venezia. Il lungometraggio ripercorre l’agghiacciante vicenda adolescenziale della scrittrice Juliet Hulme, condannata per aver preso parte, insieme all’amica Pauline Parker, all’omicidio della madre di quest’ultima. Il film segue l’incontro delle due ragazze, entrambe emarginate, che vedono reciprocamente l’una nell’altra il modo per risollevarsi da questa condizione. Quell’amicizia, così tanto vagheggiata, si trasforma in un rapporto morboso e interdipendente, che porta le due protagoniste ad assistere a una progressiva perdita di contatto con la realtà. L’eccesso e il grottesco prendono forma attraverso le visioni, delle ragazze, del magico mondo Borovnia, nato dai loro racconti. Un mondo che rischia di prendere il posto di quello reale, in una spirale che conduce verso un drammatico esito.

Creature del cielo Peter Jackson

Amabili resti (The Lovely Bones, 2009)

Basato sull’omonimo romanzo di Alice Sebold, Amabili resti vanta un cast stellare che vede la plurinominata all’Oscar Saoirse Ronan, un irriconoscibile Stanley Tucci, Susan Sarandon, Rachel Weisz e Mark Wahlberg. Di genere drammatico, il film segue la vicenda di Susie Salmon e della sua tragica morte. L’adolescente sarà difatti condotta in un rifugio sotterraneo dal vicino di casa George Harvey, il quale la sevizierà per poi ucciderla. Una volta scomparsa, tuttavia, la ragazza si troverà in un misterioso limbo in cui avrà modo di seguire le vicende dei propri cari, che non si daranno pace per la perdita.

Cupo ma al contempo visionario, il film denuncia il “prestito” di Peter Jackson a Il Signore degli Anelli, da cui ha reimpiegato quell’iconografia fantasy. Pur trascendendo fino a dimensione “altra”, tuttavia Amabili resti è un film fortemente ancorato al reale. È il racconto sentito, concitato ed enfatizzato – a livello visivo – dell’elaborazione del lutto, in ogni sua sfaccettatura, fino alla necessaria accettazione. La tendenza al gore che Peter Jackson aveva palesato con i primi lavori lascia spazio a una violenza di diversa natura, ancor più inaccettabile. Qualsiasi esito possa mai avere la storia, infatti, nello spettatore rimarrà costante una sensazione di amaro in bocca, considerata la fine di Susie.

Amabili resti Peter Jackson

Lorenzo Cosimi

Cinema e tv

Romano, dopo la laurea triennale in Dams presso l’Università degli Studi Roma Tre, si è poi specializzato in Media, comunicazione digitale e giornalismo alla Sapienza. Ha conseguito il titolo con lode, grazie a una tesi in Teorie del cinema e dell’audiovisivo sulle diverse modalità rappresentative di serial killer realmente esistiti. Appassionato di cinema, con una predilezione per l’horror nelle sue molteplici sfaccettature, è alla ricerca costante di film e serie tv da aggiungere all’interminabile lista dei “must”. Si dedica alla produzione seriale televisiva con incursioni sui social.

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