“Una crescita a doppia cifra” per “un nuovo anno record“: così lo definisce Benedetto Vigna, amministratore delegato della Ferrari. La Casa di Maranello nella serata di ieri ha comunicato i dati relativi all’ultima trimestrale. In primis ricavi netti per 1,05 miliardi di euro con un +18,6% sul 2020 nel terzo trimestre. Un numero che cresce anche paragonato al 2019 – era pre Covid19 – del 15,1%). 2.750 autovetture consegnate, in aumento del 18,9% rispetto al terzo trimestre 2020 (dell’11,2% rispetto al terzo trimestre 2019).
Benedetto Vigna, AD Ferrari: guardiamo al futuro “con grande fiducia e ottimismo”
“I forti risultati del terzo trimestre sono un importante passo avanti verso la guidance 2021 rivista al rialzo.” – ha commentato Benedetto Vigna, Amministratore Delegato della Ferrari. “Le eccezionali relazioni con i clienti, fondamentali per conseguire la crescita a doppia cifra nel trimestre e da inizio anno, si riflettono nella raccolta ordini record a livello globale, in particolare in Cina e Usa. Questi risultati, con la solidità della nostra visione e il team che ho l’onore di guidare mi consentono di guardare al futuro con grande fiducia e ottimismo” – conclude il n.1 della Casa di Maranello.
L’utile netto è pari a 207 milioni, in crescita del 21%. Riviste al rialzo le stime per la Ferrari con ricavi superiori o uguali a 4,3 miliardi di euro (3,5 miliardi nel 2020). Sono ancora da considerare comunque le implicazioni e le conseguenze della pandemia da Covid-19 sull’operatività, ma secondo l’AD della Rossa per eccellenza delle auto di lusso: “il core business è sostenuto da volumi e mix”. Allo stesso modo lo sono “i ricavi da attività legate alla Formula 1 in linea con il calendario di gare atteso e che riflettono il posizionamento inferiore nel campionato del 2020 rispetto all’anno precedente”. Diversamente le attività legate al marchio sono state maggiormente condizionate dall’andamento e dalla diffusione del Coronavirus nei diversi mercati. Le spese operative e di marketing sono aumentate gradualmente, mentre il free cash flow industriale è sostenuto dal miglioramento del capitale circolante netto.
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