Il Covid rialza la testa. Cresce la preoccupazione nelle autorità politiche e sanitarie per la situazione epidemiologica in Italia. In base ai dati della Fondazione Gimbe, aumentano ancora – negli ultimi 7 giorni – i nuovi casi di infezione da Coronavirus (+16,6%): da 25.585 salgono a 29.84. Per quanto riguarda gli ospedali crescono i ricoveri (14,9%) e si inverte la tendenza delle terapie intensive: i posti letto occupati da pazienti Covid sono cresciuti del +12,9%.
Covid, la terza dose
Ferme al palo le vaccinazioni. A oggi non si supera l’83% per chi ha completato il ciclo vaccinale e l’86% per chi ha ricevuto almeno una dose. I nuovi vaccinati sono in calo del -39,6%. Dopo l’abbandono dell’immunità di gregge, obiettivo che non esiste più, ora il Governo Draghi punta alla soglia del 90% di vaccinati con due dosi. Ma fra i cittadini che hanno più di 60 anni si riduce l’efficacia del vaccino sulla malattia grave. Perciò entro fine anno, sostiene la Fondazione presieduta da Nino Cartabellotta, occorrerebbe somministrare la terza dose a quasi 12 milioni di persone.
Covid, l’incidenza dei nuovi casi
Il lieve ma progressivo calo dell’efficacia vaccinale anti Covid impone di accelerare sulla terza dose. Attualmente sono 3,7 milioni gli italiani già nella platea dei vaccinabili con la terza dose (ottantenni e immunodepressi). A essi, entro fine anno, si aggiungeranno 7,4 milioni di over 60. E circa 748mila under 60 vaccinati col monodose Johnson & Johnson. Da gennaio potrebbe scattare la terza dose per tutti. In tutte le Regioni – tranne Marche, Molise, Piemonte, Sicilia e Umbria – si rileva un incremento percentuale dei nuovi casi di Coronavirus. In 43 Province c’è un’incidenza pari o superiore a 50 casi per 100.000 abitanti. Nel Veneto tutte le Province superano tale soglia. Solo la Provincia di Trieste, con 376 casi per 100.000 abitanti, supera la soglia dei 150.
I pazienti Covid negli ospedali
In termini assoluti, il numero di pazienti Covid in area medica è passato da 2.371 del 16 ottobre a 2.992 del 2 novembre (+26%) e quello nelle terapie intensive da 338 del 25 ottobre a 385 del 2 novembre (+14%). A livello nazionale, comunque, il tasso di occupazione dei posti letto in ospedale per pazienti Covid rimane molto basso: 5% in area medica e 4% in terapia intensiva. Nessuna Regione supera le soglie del 15% per l’area medica e del 10% per l’area critica.
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