Nella giornata di oggi, 5 novembre, Greta Thunberg ha guidato una manifestazione che ha raccolto moltissimi sostenitori a Glasgow. La famosa attivista ambientalista, infatti, si è schierata contro la COP26, che ha definito come “un fallimento“. Anche il principe Carlo si è detto vicino alla causa dei manifestanti, anche se ha declinato l’invito a partecipare.
Greta Thunberg guida un corteo per le strade di Glasgow
Greta Thunberg ha guidato migliaia di attivisti furiosi da Kelvingrove Park al centro della città di Glasgow per protestare contro il “greenwashing“. La manifestazione ha cercato di attirare l’attenzione dei leader mondiali riuniti in questi giorni alla COP26 per discutere sui cambiamenti climatici e sulla crisi ambientale. Il principe Carlo ha rifiutato l’invito alla protesta dopo aver affermato che sarebbe stato “difficile” partecipare ad una marcia a cui erano previste circa 10mila persone. Ha sottolineato, però, che si tratta del loro futuro e che i giovani si aspettano che i loro leader agiscano per limitare la catastrofe climatica. Il futuro re ha detto ai presenti della conferenza: “C’è molta rabbia e molta frustrazione. Domani c’è una grande marcia a cui alcune persone hanno detto che dovrei unirmi. Ma il punto è: per favore non dimenticate queste persone là fuori. Non dimenticate che si tratta del loro futuro“.
Il discorso di attacco ai leader e alla COP26
Nel pomeriggio, inoltre, Greta Thunberg è intervenuta con un attesissimo discorso. L’attivista diciottenne ha affermato che il vertice si è trasformato in un “evento di pubbliche relazioni, in cui i leader tengono bei discorsi e annunciano impegni e obiettivi fantasiosi, mentre dietro le quinte i governi dei paesi del nord globale si rifiutano ancora di prendere qualsiasi azione drastica per il clima“. L’adolescente che ha saputo smuovere l’opinione pubblica, ha parlato della conferenza di Glasgow come di “un festival globale del greenwash, una celebrazione di due settimane di affari come al solito e bla bla bla“. Secondo la sua opinione, condivisa da molti attivisti scesi in piazza per protestare, i leader non stanno affrontando seriamente la questione per la quale si sono riuniti. “Le persone più colpite nelle aree più colpite rimangono ancora inascoltate – ha aggiunto – E le voci delle generazioni future stanno annegando nel greenwash e nelle promesse vuote“.
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