Nonostante la giovane età, di traguardi Emma Stone ne ha raggiunti già molti. Tre nomination al Premio Oscar, con la vittoria alla seconda per La La Land, una Coppa Volpi a Venezia e l’impegnativo compito di rivestire i panni di Crudelia Demon, infatti, sono solo alcune delle voci sul suo curriculum.

Chiamata a rivestire i panni della villain più chic di sempre, portata alla fama da Glenn Close, l’interprete ha dato ennesima prova della sua versatilità che, nel corso degli anni, l’ha portata dal teen comedy Easy Girl (Easy A) a cimentarsi con nomi del calibro di Woody Allen, Alejandro González Iñárritu e Yorgos Lanthimos. Sguardo intenso, sorriso accattivante e inconfondibile chioma rossa – che talvolta ha tradito per esigenze di copione – Emma Stone si è resa protagonista di un curioso evento. Il tutto ha avuto luogo durante la cerimonia dei Premi Oscar 2017, in cui trionfò come Miglior Attrice Protagonista.

Emma Stone, dal teen comedy agli Oscar alla griffatissima Crudelia

Se con The Rocker – il batterista nudo si era fatta notare, è stato nel biennio 2009-2010 che l’interprete ha incontrato la vera popolarità. Uno di seguito all’altro, nelle sale sono approdati la commedia-horror campionessa d’incassi Benvenuti a Zombiland e il già citato Easy Girl. La critica specializzata, tuttavia, ha iniziato ad interessarsi ad Emily Jean Stone, in arte Emma Stone, nel 2011 con The Help.

Il film, che è arrivato agli Academy Awards 2012, ha contribuito allo scatto decisivo nella carriera dell’attrice che, solo tre anni più tardi, ha ottenuto la sua prima nomination come Miglior Attrice Non Protagonista per Birdman di Iñárritu. La vittoria però è arrivata il 26 febbraio 2017, grazie al suo ruolo di Mia Dolan in La La Land, al fianco di Ryan Gosling. L’interprete ha ricevuto un’ulteriore candidatura nel 2019, grazie al capolavoro firmato Yorgos Lanthimos La Favorita. Ad innalzarla allo status di icona contemporanea ci ha pensato la perfida stilista, dallo stile inconfondibile e la passione per i dalmata, ovvero Crudelia Demon. Nel nuovo live action, Emma Stone ne ha ripercorso le origini, nella Swinging London anni ’60. E, soprattutto, la metamorfosi dall’innocente Estella alla scoppiettante Cruella.

La statuetta consegnata per sbaglio a La La Land? C’entrava Emma Stone

La figura di Emma Stone, tuttavia, è legata a un altro curioso avvenimento. L’edizione dei Premi Oscar 2017, infatti, è passata alla storia per un increscioso evento in cui, per certi versi, avrebbe avuto una discreta dose di responsabilità proprio l’interprete statunitense. In molti, infatti, ricorderanno che a trionfare come Miglior Film sia stato Moonlight (diretto da Barry Jenkins). Chiamate ad annunciare il vincitore sul palco del Dolby Theatre di Los Angeles, due leggende viventi del cinema, ovvero Faye Dunaway e Warren Beatty, per celebrare i 50 anni dall’uscita di Gangster Story (Bonnie and Clyde, Arthur Penn). Al momento fatidico di leggere il titolo, tuttavia, un titubante Beatty ha passato la busta alla collega, la quale, con estrema sicurezza e nonchalance, ha annunciato La La Land. Un errore che ha richiesto l’intervento dello staff dell’Academy, non prima di aver fatto salire sul palco l’intera troupe del musical diretto da Damien Chazelle.

In tutto ciò, cosa avrebbe a che fare la presenza di Emma Stone? Nell’edizione dei Premi Oscar 2017, la penultima categoria annunciata, prima del Miglior Film, è stata proprio quella di Miglior Attrice Protagonista. Chiamata sul palco da Leonardo DiCaprio, l’interprete ha ottenuto l’ambita statuetta entrando fieramente nell’Albo d’Oro. Tuttavia, alla sua uscita hanno fatto la loro apparizione Dunaway e Beatty, ai quali è stata consegnata la busta sbagliata. Invece di ricevere quella con cui avrebbero decretato il Miglior Film, hanno riavuto indietro, dalle mani dell’addetto ai lavori Brian Cullinan, la comunicazione precedente con su scritto il nome di Emma Stone, vincitrice per la sua performance di La La Land. Insomma, un errore che ha reso l’interprete doppiamente protagonista della serata.

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