A un mese e mezzo dal Natale, il secondo dell’era Covid, dalla colonne del Corriere della Sera il ministro della Salute, Roberto Speranza, avverte l’opinione pubblica. In Italia “se i reparti ospedalieri tengono non scatteranno misure e sarà un Natale come gli altri prima del Covid” afferma.
Speranza e le fasce di rischio
“Se invece i ricoveri salgono scatteranno le misure nei territori, in base al sistema dei colori. Non abbiamo mica sospeso la legge che prevede le fasce di rischio…“. Un messaggio che appare chiaro, anche perché continuano proteste No Pass e focolai, specie al Nord. “Con il giallo tornano le mascherine all’aperto – dice ancora il ministro – e al ristorante c’è il limite di 4 a tavola”. Speranza comunque precisa che “al momento non abbiamo pianificato ulteriori interventi normativi, non ci sono norme allo studio“. “L’inverno è la stagione più insidiosa – sottolinea il ministro – perché si sta più al chiuso, quindi il mio invito è alla prudenza totale, a indossare le mascherine e rispettare il distanziamento“. Chi sta programmando viaggi all’estero può comprare serenamente il biglietto? “Io sono per le vacanze in Italia“.
“La strategia ha funzionato”
“Vaccini, Green Pass e mascherine, che non abbiamo tolto mai, ci stanno mettendo in condizioni di reggere meglio la quarta ondata” afferma ancora Roberto Speranza. Se l’Italia sta meglio rispetto a Germania, Francia, Gran Bretagna lo si deve al “dato meraviglioso di 46 milioni e 716 mila italiani che hanno fatto almeno una dose“. Nonché alla scelta del governo di allentare “molto gradualmente” le restrizioni.
Speranza: “Vaccino ai bambini da dicembre“
A proposito della volontà di vaccinare i bambini nella fascia 5-11 anni, il titolare della Salute ha spiegato che dicembre sarà il mese decisivo. “Non appena l’Ema avrà approvato il vaccino e l’Aifa avrà dato il via libera per l’Italia.” Gli scienziati affermano che la dose di un terzo del siero Pfizer per gli adulti basta ed è efficace e sicura nei piccoli. Dei 3,2 milioni di bambini di quella fascia, Speranza punta a vaccinarne almeno la metà, scrive il Corriere. “Se tra i 12 e i 19 anni siamo arrivati al 70%, per i più piccoli possiamo arrivare al 50%” . Anche sulla terza dose è il momento di correre, avverte il ministro: “Stiamo spingendo, c’è una crescita forte“.
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