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Covid: boom terze dosi e vaccino ai bimbi. “Niente lockdown ai No vax”

Franco Locatelli esclude per l'Italia misure simili a quelle dell'Austria e annuncia un "Natale con più socialità rispetto al 2020"

Progredisce al ritmo di 100mila al giorno la somministrazione delle terze dosi di vaccino anti Covid. L’Italia ora si mette a correre sul richiamo a 6 mesi dalla seconda inoculazione e l’obiettivo delle autorità sanitarie è raggiungere entro fine anno il traguardo dei 7 milioni di italiani con booster (la terza dose). Tutto in vista di ulteriori inoculazioni alle prossime fasce di età: coloro che hanno meno di 60 anni.

Vaccino ai bambini, scuole aperte

Ma nelle prossime settimane potrà arrivare la vaccinazione anti Covid anche per i bambini tra i 5 e gli 11 anni. Una strategia che, spiega il coordinatore del Cts, Franco Locatelli, punta a “tutelare la loro socialità, i loro percorsi educativi-formativi“. E in particolare perché bisogna fare “di tutto per mantenere le scuole aperte”. Da oggi 8 novembre, inoltre, scattano a scuola le nuove regole la gestione dei positivi, con l’obiettivo di mantenere le lezioni in presenza. In base alle nuove indicazioni ministeriali la quarantena scatterà in automatico solo in base a un piccolo focolaio con almeno tre casi in una classe.

Lockdown ai No Vax? “Impossibile

Da parte del capo del Comitato Tecnico Scientifico si fa chiarezza intanto sull’ipotesi di introdurre il lockdown anti Covid per i non immunizzati, sulla scia del provvedimento annunciato in Austria. “È una misura che non si può prendere in considerazione – dice Franco Locatellisia in termini concreti operativi sia per quanto riguarda la compatibilità con i diritti costituzionali“. Al momento, comunque, complessivamente, i dati sulle fasce di rischio delle varie Regioni in tutto il Paese non preoccupano.

Covid e terapie intensive

Tutta l’Italia centra l’obiettivo zona bianca probabilmente almeno fino a metà novembre. Negli ospedali è del 4% l’occupazione delle terapie intensive a livello nazionale (per pazienti Covid) e del 6% (con un aumento dell’1%) quella in area medica. Le soglie critiche sono rispettivamente del 10% e del 15%. In ogni caso, a oggi, “la situazione epidemica in Italia assieme alla Spagna e al Portogallo è la migliore di tutta Europa“, spiega Locatelli.

Natale col Covid? Meglio di un anno fa

Il coordinatore del Cts respinge ogni allarmismo. E annuncia “un Natale certamente connotato da maggior socialità rispetto a quella dell’anno scorso“. Il raffronto con i dati del 5 novembre 2020 è significativo. Un anno fa ci furono in quel giorno 445 decessi a causa o per concausa del Covid contro i 51 di quest’anno nella stessa data. E c’era il 15,7% di positività contro l’1,2%. Così come 25.647 ospedalizzati contro gli attuali 3.519. Nelle ultime 24 ore il bollettino Covid per l’Italia è in linea con i precedenti. Si calcolano 5.822 positivi e 26 vittime, con il tasso di positività stabile all’1,3% e 6 malati in più in terapia intensiva in tutta Italia.

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Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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