Il Presidente del Cile, Sebastián Piñera, è in stato d’accusa. Dopo un sessione di dibattito durata 22 ore, la Camera dei deputati di Santiago ha approvato il provvedimento, in sostanza un impeachment. Piñera sarebbe responsabile, secondo le accuse, di aver partecipato e illecitamente guadagnato dalla vendita di una miniera. A svelare lo scandalo, l’inchiesta giornalistica internazionale dei Pandora Papers. La procedura, che ora deve passare al Senato, ha ricevuto il via libera con 78 voti a favore, 67 contrari e tre astensioni.
Il Cile nei Pandora Papers
La vicenda che riguarda il Cile, rivelata dai Pandora Papers, concerne la vendita, nel 2010, della miniera Dominga, con annesso porto. A vendere era stata la famiglia Piñera-Morel, a comprare l’imprenditore Carlos Alberto Délano. Il tutto sarebbe avvenuto attraverso l’intermediazione di enti collegati a un cosiddetto paradiso fiscale. Il procedimento, presentato da una coalizione di partiti oppositori del Capo dello Stato di Centrodestra, Sebastián Piñera, passa adesso all’esame del Senato. Per confermarlo, dovranno esprimersi a favore dell’impeachment del Presidente i due terzi dei senatori. Al fine di raggiungere questo obiettivo, osserva Radio BioBio, l’opposizione dovrà convincere a votare a favore della messa in stato d’accusa almeno 5 senatori che oggi sostengono il governo.
Un discorso da record (di durata)
A questo proposito i media cileni sottolineano quello che è una sorta di record oratorio, alla Camera dei deputati. Al fine di far approvare la messa in stato di accusa di Piñera anche con soltanto un voto di maggioranza, il deputato socialista Jaime Naranjo ha realizzato un intervento di 15 ore. Questo ha permesso al dibattito di superare la mezzanotte. E quindi a Giorgio Jackson, collega di Naranjo che era in quarantena per il Covid, di poter entrare in aula ed esprimere il necessario voto favorevole.
Cile, chi è Sebastián Piñera
Lunedì scorso Naranjo ha cominciato a leggere il suo discorso sulla indifferibilità dell’impeachment del Presidente alle 10 del mattino. Il suo rapporto a sostegno della rimozione del presidente cileno constava di 1300 pagine ed è andato avanti fino all’1.30 della notte tra lunedì e martedì. Piñera, 71 anni, è Presidente dal 2017, ma aveva già governato il paese tra il 2010 e il 2014. È da tempo al centro di moltissime critiche, accusato di alimentare le disuguaglianze nel paese e poi di reprimere duramente e con violenza le proteste. Lo scandalo della miniera, che i Pandora Papers hanno svelato ha peggiorato la sua reputazione.
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