Oggi 10 novembre è la giornata che riunisce gli stagisti di tutto il mondo. Neolaureati o studenti che stanno per concludere il proprio percorso di studi, fanno pratica mettendosi in gioco per la prima volta in campo professionale accanto ai senior professionisti. Gli stagisti, che siano americani, italiani, indiani, nonostante parlino una lingua diversa con un altrettanto background culturale differente, hanno in comune molte cose. Sono giovani che attraverso lo stage desiderano acquisire nuove competenze.

Anche se il mercato del lavoro è profondamente diverso tra continenti, lo scopo non cambia. Coloro che vogliono mettere in pratica ciò che hanno imparato sui libri sperano di poter acquisire nuove conoscenze; quest’ultime possibilmente coerenti con le nozioni che hanno studiato a scuola o all’università. Quello che spera oggi uno stagista qualunque, è di poter imparare sul campo contando almeno su un compenso minimo che possa permettergli di mantenersi, almeno parzialmente. Su questa base che accomuna milioni di giovani promettenti professionisti, è nata la Giornata Mondiale dello stagista diffusa dall’hashtag #internsday.

Su Instagram centinaia di post

Sulle piattaforme social oggi, la giornata viene rappresentata da scatti fotografici con didascalie che descrivono i desideri dei futuri lavoratori. Il percorso che si intraprende al fianco di un professionista in un ambiente che potrebbe poi diventare il luogo del proprio lavoro, oltre ad essere un’esperienza formativa di estrema importanza, lo stage è determinante per aggiudicarsi un ruolo tra gli adulti, grazie alla possibilità di apprendere e cimentarsi nella professione stando a stretto contatto con i professionisti.

Non sono pochi gli stagisti che appena concluso il percorso di apprendimento sul campo vengono poi confermati all’interno delle aziende. Ma la realtà racconta anche di chi, finito lo stage si sente emarginato dalle istituzioni, non tutelato nei riguardi del proprio futuro. Tale parentesi che segna un passaggio determinante per l’ex studente, porta lo stesso stagista ad applicare i propri studi alla pratica. Ma bisognerebbe migliorare le leggi sul tema coinvolgendo più enti istituzionali per aprire un dibattito su cosa sia possibile fare a livello normativo europeo per tutelare al meglio il futuro professionista.

LEGGI ANCHE: Cop26, la bozza finale: “Anidride carbonica giù del 45% entro il 2030”