Sono le ultime battute quelle che si stanno discutendo alla Cop26, in vista dell’accordo finale previsto per l’ultima giornata della Conferenza delle Parti sul clima. Il 12 novembre è l’ultima e decisa giornata; le rettifiche alla bozza, che precede il documento finale, si susseguono delineando nel dettaglio la posizione dei paesi del mondo. Nelle ultime ore la presidenza del vertice ONU, la Gran Bretagna, ha fatto circolare (secondo quanto si legge su RaiNews24) una nuova versione della bozza di risoluzione definita dei negoziati. Il documento finale dovrebbe arrivare in serata entro le 19; anche se, in questo caso, ‘i tempi supplementari‘ nel week end non sembrano esclusi completamente.

Cop26 una seconda bozza più delineata

Dalle ultime informazioni si apprende che restano fermi i target 1,5 gradi di riscaldamento globale e il taglio di Co2 al 45% entro il 2030. Nella nuova bozza del documento, inoltre, rimane anche la richiesta di “profonde riduzioni nelle emissioni di gas serra che non sono anidride carbonica“; confermato anche l’invito all’aggiornamento urgente degli obiettivi di decarbonizzazione per i paesi che ancora non vi hanno aderito dall’Accordo di Parigi. Tra gli aggiornamenti della seconda bozza sembra, invece, essere sparito l’ulteriore aggiornamento entro il 2022. Invariato il riconoscimento del contributo dei giovani, delle comunità indigene e delle donne nella lotta alla crisi climatica.

Rispetto alla prima bozza, nella seconda bozza non figura il termine del 2023 per il fondo di 100 miliardi di dollari all’anno da concedere ai paesi meno sviluppati; in merito a questo punto, nel nuovo progetto si fa riferimento ad un sollecito rivolto ai paesi sviluppati a “deliberare pienamente e urgentemente sull’obiettivo dei 100 miliardi di dollari e fino al 2025, e sottolinea l’importanza della trasparenza nell’attuazione dei loro impegni“. I due dossier che restano ancora irrisolti alla Cop26 sono quelli riguardanti il completamento del Paris Rulebook (regole per l’attuazione dell’Accordo di Parigi) e alla trasparenza, ovvero le regole per comunicare i risultati della decarbonizzazione.

Verso impegni concreti

La seconda bozza, che anticipa il documento definito della Cop26 sul clima, prevede, secondo quanto si apprende ancora da RaiNews24 che si “decide di convocare una tavola rotonda ministeriale di alto livello sulle ambizioni pre-2030“. Il presidente della Conferenza delle Parti, Alok Sharma fa sapere che “rimangono alcune questioni chiave ancora da chiarire, sulle quali non c’è sufficiente chiarezza. Questo è lo scopo di questa plenaria che ho convocato“. Benché i negoziati continuano con positività e in maniera propositiva, restano ancora alcuni ostacoli per il raggiungimento di un accordo che sia definitivo ed equilibrato per tutti gli Stati Membri.

Secondo quanto avrebbe dichiarato lord Nicholas Stern alla BBC, la seconda bozza è più chiara della seconda; ma alcuni questioni devono essere ancora delineate in maniera più decisiva. L’economista, autore nel 2006 del Rapporto Stern sui cambiamenti climatici, ha definito il linguaggio della seconda bozza “più specifico e più propositivo“; ma secondo quanto afferma l’esperto: “Ora occorre far leva su questo progresso; utile per mettere in piedi, entro l’anno prossimo, un sistema tale da consentire la trasformazione delle intenzioni in impegni concreti“.

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