CinemaPrimo piano

Grace Kelly, la principessa che incantò Hitchcock senza avere il lieto fine

Dopo aver conquistato Hollywood ottenendo il Premio Oscar, ha abbandonato il grande schermo per diventare principessa, entrando tristemente nella storia

Ho provato ad essere come Grace Kelly, ma tutti i suoi sguardi erano troppo tristi.” Così cantava Mika nella celebre hit che porta il nome della compianta diva del grande schermo, divenuta in seguito Principessa e icona di stile. Forse perché quel matrimonio da favola con il principe Ranieri III di Monaco, contratto il 19 aprile 1956 e dal quale sono nati Stéphanie, Alberto II e Carolina, ha significato non poche rinunce, prima fra tutte la sua carriera. Ma quel fascino algido, unito un’eleganza e una bellezza innate hanno reso il suo volto eterno, nonostante una filmografia relativamente breve (undici pellicole in appena sei anni). E a scriverne per sempre il nome nella storia ha contribuito il tragico esito nel tristemente noto incidente, che ne ha causato la morte prematura il 14 settembre 1982.

Grace Kelly, la nascita di un’icona

Diversamente da altre dive a lei contemporanee, Grace Patricia Kelly non aveva una drammatica storia alle spalle. Nata il 12 novembre 1929, apparteneva infatti a una delle famiglie più facoltose di Filadelfia, tanto da poter fare affidamento su una cospicua eredità. Il padre, John Brendan Kelly Senior, è stato difatti un canottiere, vincitore di tre ori in altrettante Olimpiadi, nonché imprenditore. Lo zio George Kelly, invece, era invece un commediografo, vincitore del Premio Pulitzer.

Ma la giovane Grace, cattolica di formazione e dotata di un certo rigore, non aveva alcuna intenzione di adagiarsi sulla fortuna che le spettava di diritto. Oltre alla sua disciplina, inoltre, ben presto iniziò a mostrare un’altra tra le sue caratteristiche più ammirate: la bellezza. Anche in questo, tuttavia, Grace Kelly si distingueva dalle altre. Non era “provocante”, alla stregua di Marilyn Monroe, Elizabeth Taylor o la nostrana Sophia Loren. A quella sensualità “sfacciata” Grace Kelly aveva contrapposto un fascino più algido, o “sofisticato” come lo avrebbe definito Alfred Hitchcock.

Il sodalizio con Hitchcock e la vittoria del Premio Oscar

E proprio il maestro del brivido rimase stregato dalla sua bellezza eterea. Grace Kelly aveva all’attivo tre film: 14ª ora (1951), Mezzogiorno di fuoco (High Noon, 1952) al fianco di Cary Grant e Mogambo (di John Ford, 1953), al fianco di Clark Gable, che gli valse la prima nomination al Premio Oscar. Il 1954 segnò l’incontro sul grande schermo con Hitchcock, che li portò alla realizzazione de Il delitto perfetto e il celeberrimo La finestra sul cortile (Rear Window). Il medesimo anno si rivelò per l’interprete il più prolifico per la sua carriera. Uscirono in sala altri tre progetti: La ragazza di campagnaFuoco verde I ponti di Toko-Ri. Grazie al primo dei lungometraggi citati, Grace Kelly ottenne la massima onorificenza per un’attrice: Premio Oscar. Ma la sua vita era ormai pronta a uno stravolgimento, segnato dall’incontro con il principe Ranieri III di Monaco.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Grace Kelly Grimaldi (@alwaysgracekelly)

Principessa Grace Kelly di Monaco: dietro la favola

La 27a edizione dei Premi Oscar, che si è tenuta presso l’RKO Pantages Theatre di Los Angeles il 30 marzo 1955, l’ha vista entrare a pieno titolo tra le dive dell’epoca. Nel medesimo anno, Grace Kelly tornò a farsi dirigere da Hitchcock, al fianco nuovamente di Cary Grant, in Caccia al ladro. Girata in Costa Azzurra, fu proprio la terza pellicola nata dalla collaborazione con il maestro del brivido che le permise di incontrare il Principe Ranieri III. L’anno successivo, il 19 aprile 1956, l’icona del cinema – a cui disse definitivamente addio con Alta società di Charles Walters – pronunciò il fatidico “sì” nella Cattedrale di Monaco.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Grace Kelly Grimaldi (@alwaysgracekelly)

Aveva dunque inizio la favola, accanto al suo Principe Azzurro. Un matrimonio da sogno, da cui nacquero tre figli, rispettivamente nel 1957, 1958 e 1965. E che, soprattutto, rese la diva del cinema Grace Kelly la Principessa Grace. Ma il cambiamento di status comportò, oltre che onori, anche degli oneri. Primo fra tutti, quello di rinunciare alla sua carriera cinematografica. L’ex attrice dovette infatti rinunciare alla parte da protagonista in Marnie – diretto ancora una volta da Alfred Hitchcock – che andò a Tippi Hedren.

Oltre che alla famiglia, Grace Kelly dovette dedicarsi a seguire scrupolosamente il protocollo rinsaldando, inoltre, a livello diplomatico, i rapporti con la Francia. Nel 1994, inoltre, il biografo Robert Lacey ne parlò come di una persona infelice, dedita al consumo smodato di alcol, caratteristica che il Principe Ranieri cercò di insabbiare. Insomma, quale che sia la verità, è indubbio il fatto che la Principessa non andò incontro a un lieto fine, spegnendosi il 14 settembre 1982, a seguito del tragico incidente d’auto, al fianco della più fortunata figlia minore Stéphanie. Così si spense tristemente Grace Kelly, entrata a pieno titolo nel mito.

LEGGI ANCHE: 5 film per cui Leonardo DiCaprio avrebbe meritato l’Oscar prima di “The Revenant”

Lorenzo Cosimi

Cinema e tv

Romano, dopo la laurea triennale in Dams presso l’Università degli Studi Roma Tre, si è poi specializzato in Media, comunicazione digitale e giornalismo alla Sapienza. Ha conseguito il titolo con lode, grazie a una tesi in Teorie del cinema e dell’audiovisivo sulle diverse modalità rappresentative di serial killer realmente esistiti. Appassionato di cinema, con una predilezione per l’horror nelle sue molteplici sfaccettature, è alla ricerca costante di film e serie tv da aggiungere all’interminabile lista dei “must”. Si dedica alla produzione seriale televisiva con incursioni sui social.

Pulsante per tornare all'inizio