Yves Saint Laurent: sessant’anni di moda e sei mostre in arrivo
Il mito della moda rivive in un'esposizione unica
“Io non sono un sarto, ma un fabbricante di felicità“. Scompariva il 1 giugno del 2008 un uomo che le donne non le ha soltanto rese felici, ma le ha liberate. Liberate dalle classificazioni di genere, dagli stereotipi di eleganza, e da quella pudicizia che negli anni Sessanta non aveva più ragione di esistere. Yves Saint Laurent, un nome talmente denso di significato e carica rivoluzionaria per la storia del costume da risuonare eterno. Per celebrare il sessantesimo anniversario della Maison prende il via la mostra Yves Saint Laurent Aux Musées. In esposizione ci saranno le creazioni del celebre couturier e le opere d’arte abbinate in ben sei musei della capitale francese. Un progetto ambizioso che ci chiama inevitabilmente a essere testimoni.
La mostra, in programma dal 29 gennaio al 15 maggio 2022, si svolgerà in più appuntamenti. Si va dal Museo d’Arte Moderna di Parigi, al Museo del Louvre, al Museo Picasso, al Museo Yves Saint Laurent, al Centro Pompidou fino il Musée d’Orsay. “Per me, Yves Saint Laurent è sempre stato innovativo e all’avanguardia” – spiega a wwd.com Madison Cox, Presidente della Fondation Pierre Bergé-Yves Saint Laurent. – “Lo è stato per il suo modo di esprimere la necessità di guardare la moda da prospettive differenti, di proiettare la moda in modalità differenti e di guardare il suo lavoro a ritroso nel tempo per renderlo rilevante, in qualche modo. Ho sentito che c’era ancora qualcos’altro da dire su Saint Laurent e sul suo rapporto con l’arte”.
Yves Saint Laurent : la mostra dedicata all’influenza dell’arte all’interno dell’illustre Maison
Attraverso più appuntamenti, il programma racconterà il percorso creativo dello stilista franco-algerino, a tredici anni dalla scomparsa. L’evento espositivo sarà inaugurato il 29 gennaio 2022, in occasione del sessantesimo anniversario della prima sfilata di Yves Saint Laurent (Orano, 1936 – Parigi, 2008), protraendosi fino al 15 maggio. Dal 1962, il couturier guardò “La moda da prospettive e modalità differenti, andando a ritroso nel tempo” e nell’arte, in particolare quella dei musei francesi.
Concepita e resa possibile dalla Fondation Pierre Bergé – Yves Saint Laurent, curata dal presidente Madison Cox, da Stephan Janson e Mouna Mekour, la mostra presenterà i materiali d’archivio custoditi negli anni da Bergé. Si instaurerà, così, un dialogo intrinseco tra la Maison e i capolavori esposti nelle istituzioni partner. Il tutto è volto come un’esplorazione del processo creativo di Yves Saint Laurent e l’omaggio all’attuale lavoro dei numerosi collaboratori che vi partecipano.
Il catalogo della mostra sarà curato da Gallimard e Thames & Hudson
Il volume documenterà un progetto che spazierà dai materiali couture di Yves Saint Laurent poco noti fino a quelli più iconici. Tra questi va ricordata la collezione Mondrian, realizzata dallo stilista nel 1965, il cui simbolico tubino sarà posizionato al Centre Pompidou insieme all’opera originale dell’artista olandese, da cui proviene la ripresa neoplastica dell’ordine geometrico e dei colori primari.
Poi vi è Libération, la “collection du scandale” del 1971, che rese lo smoking femminile un richiamo all’innovazione stilistica e di genere di quegli anni. Al Musée d’Orsay, Le Dèjeuner sur l’herbe di Claude Monet (Rue Laffitte 1840 – Giverny, 1926) incorniceranno un’altra creazione di Yves Saint Laurent del 1986, caratterizzata da una particolare attenzione per la luce, tipica impressionista. Il Louvre, invece, evidenzierà la propensione per gli elementi dorati, attraverso un accostamento tra i capi e i gioielli della corona francese. Il collegamento che intende creare la Maison non riguarda solo una trasposizione estetica ma anche letteraria della moda. Si mira a dare vita a un’impostazione “a coppie” che ci porta a pensare a una possibile corrispondenza con quella che era la collezione privata dello stilista.
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