L’appuntamento con la qualificazione mondiale è rimandata a lunedì nella trasferta di Belfast. La Nazionale pareggia nel giorno in cui ci ha lasciati Giampiero Galeazzi, uno dei volti più celebri del giornalismo sportivo italiano. E’ finita 1-1: con gol di Widmer – praticamente a freddo all’11’ – e pareggio di Di Lorenzo poco dopo la mezzora (36’).
L’episodio che ha deciso nel male per i ragazzi di Mancini è il rigore sbagliato da Jorginho, il terzo di fila, per l’italo-brasiliano. Un rigore all’89 minuto che poteva salvare non solo la partita, ma l’intera qualificazione per i Mondiali in Qatar del 2022. Tirato alto, male dal basso verso l’alto. Con il giocatore del Chelsea che ha cambiato anche la rincorsa, ma l’esito non è cambiato.
“Sbagliare un rigore può capitare, Jorginho è uno dei nostri rigoristi”. Lo chiarisce subito il CT a caldo ai microfoni post gara. La verità, che ammette lo stesso Mancini, è che la squadra ha sofferto molto per tutto il primo tempo soprattutto dal gol al pareggio. Mancano i gol che il mister individua come il vantaggio per la decisiva trasferta irlandese di lunedì prossimo: “Per la qualificazione abbiamo un piccolo vantaggio. Contro l’Irlanda del Nord dobbiamo fare i gol che ci sono mancati in altre partite“.
Lunedì a Belfast: Italia vs Irlanda (Svizzera vs Bulgaria)
In caso di vittoria della Svizzera in casa, all’Azzurri non basta vincere: devono sperare che gli elvetici non segnino due gol in più dell’Italia. Che si qualifica se vince con qualsiasi risultato o pareggia e la Svizzera non vince. In caso di sconfitta di entrambe si andrà alla differenza reti. Ai play-off accederanno le 10 seconde dei gruppi e le 2 migliori squadre di Nations League fuori dalle prime due.
Giampiero Galeazzi: il saluto commosso della Nazionale allo Stadio Olimpico
Un lungo e commosso saluto è stato tributato da tutto il pomeriggio e – dalla redazione di Rai Sport – poi nel pre e post gara della Nazionale, a Giampiero Galeazzi. Dagli appassionati e tifosi di sport, dai colleghi giornalisti di tutte le testate televisive, da tutti coloro che magari come me, alle prime armi, lo hanno incontrato in sala stampa agli Internazionali di Roma.
Il ricordo delle sue magistrali e uniche interviste negli spogliatoi, con i protagonisti del grande calcio degli Anni ’80-’90: Maradona, Rummenigge, Platini, l’avvocato Agnelli, lo scudetto del Verona, Roberto Baggio e tanto altro.
Le telecronache del canottaggio raccontate come se fosse ancora in canoa, lui che campione lo era stato sul serio. L’epopea del tennis della prima e unica Davis italiana conquistata nel Cile di Pinochet. Senza dimenticare le tantissime incursioni nei programmi extra sportivi: da Fantastico, alla gara di braccio di ferro con Bud Spencer, con la voce che lo ha contraddistinto sempre e l’imperiosità fisica.
Tantissimi i ricordi dei colleghi come Riccardo Cucchi: “Eri un gigante. E non solo perché più alto e più grande di noi. Addio amico mio”. Come gli amici, su tutti, Mara Venier che lo ha salutato chiamandolo come ha sempre fatto in Tv – “Bisteccone mio” – con la frase “se ne va un pezzo importante della mia vita …“. E per salutarlo forse da giornalista le parole più belle sono quelle di Marco Tardelli: “Addio cronista con l’anima“. RIP
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