Assegno unico per i figli: cos’è, come funziona, da quando sarà in vigore
Il Governo Draghi vara una misura da tempo attesa. Secondo la ministra Elena Bonetti toccherà oltre 7 milioni di famiglie
Il Consiglio dei ministri, riporta l’Ansa, ha approvato oggi 18 novembre il decreto legislativo attuativo dell’assegno unico universale per i figli. Una misura che entrerà a regime dal 2022. Il provvedimento ora dovrà passare al vaglio delle commissioni competenti in Parlamento. “Sono molto soddisfatta ed emozionata” ha dichiarato la ministra della famiglia, Elena Bonetti, che ha voluto il provvedimento.
Come funziona l’assegno unico
“Si tratta di una normativa – ha sottolineato – che finalmente risponde alle richieste delle famiglie italiane“. Dal 1° gennaio, ha spiegato Bonetti alla trasmissione radiofonica Un giorno da pecora su Radio Uno, i nuclei familiari potranno fare richiesta dell’assegno unico per i figli. Il tutto tramite il sito dell’Inps. Bisognerà presentare l’Isee (Indicatore della situazione economica equivalente). Se non si presenta un Isee o lo si ha superiore a 40mila euro si avrà l’assegno più basso, che parte da 50 euro per un figlio. È obbligatorio presentare domanda per ricevere l’assegno. Il nuovo assegno terrà conto delle famiglie numerose. Queste potranno ricevere, combinando più requisiti, fino a oltre 1000 euro al mese.
Il beneficio minimo e quello massimo
La nuova misura sarà operativa a decorrere da marzo 2022 ma le domande si potranno presentare dal primo gennaio. Potranno richiederlo tutti i residenti da almeno due anni, compresi i cittadini extracomunitari. Gli importi saranno parametrati all’Isee. Due in linea generale i limiti individuati: sotto i 15mila euro di Isee per avere il massimo dei benefici, oltre i 40mila per avere comunque almeno il minimo. Nessuna famiglia, se vorrà, resterà quindi fuori dal contributo. Che andrà dai 50 ai 175 euro al mese che diventano da 25 a 85 per i figli tra i 18 e i 21 anni. Saranno previste una serie di maggiorazioni in base al numero di figli e alla presenza di disabili. Ma si terrà conto anche del fatto che entrambi i genitori lavorano, mentre una maggiorazione ad hoc, 20 euro al mese indipendentemente dall’Isee, andranno alle mamme under 21.
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