Giornata della Memoria Transgender: anche Lady Gaga contro i crimini d’odio
Una ricorrenza che ricorda tutte le vittime nel mondo tra le persone trans e non-binary
Si celebra il 20 novembre in oltre 20 Stati del mondo la Giornata della Memoria Transgender (Transgender Day of Remembrance); una ricorrenza che vuole ricordare tutte le vittime dei crimini d’odio tra le persone trans e non-binary. Si tratta di una data dal forte valore simbolico, poiché nasce in memoria di Rita Hester, una giovane transessuale afro-americana uccisa nel 1998 a Allston, in Massachussetts; assassinata brutalmente con l’unica ‘colpa’ di sentire sua un’identità diversa rispetto a quella che le era stata assegnata alla nascita. Divenuta, suo malgrado, il simbolo di una lotta, per l’affermazione di sé stessi, che non si arresta.
Lady Gaga vicina alla comunità LGBTQ+
Solo quest’anno le vittime tra le persone LGBTQ+ uccise nel mondo sono 375, 5 solo in Italia; ed è in riferimento alla comunità del nostro Paese che la star internazionale Lady Gaga, intervistata da Fabio Fazio a Che Tempo che Fa, ha lanciato un messaggio carico di vicinanza. “Vorrei lanciare un messaggio alla comunità LGBTQ+ italiana: siete coraggiosi e gentili, continuerò a scrivere canzoni per voi ma voi continuate a lottare“; ha dichiarato la protagonista di House of Gucci. Un messaggio che vuole sottolineare quanto lavoro c’è ancora da fare in una civiltà che si definisce moderna.
I dati restano allarmanti ancora oggi nel XXI secolo; a darne la triste conferma è il report Trans Murder Monitoring realizzato da Transrespect versus Transphobia Worldwide. Tra il primo ottobre 2020 e il 30 settembre 2021 sono state uccise 375 persone trans e gender non conforming, il 7% in più rispetto all’anno scorso. Numeri che non possono essere definiti solo tali; sono persone, storie, identità, vite strappate che mai più saranno restituite, in un mondo che pensa e vuole racchiudere nel suo genere tutto il valore di un essere umano. Fuori da ogni diritto, da ogni libertà che descrive una società che pone dei confini, laddove sarebbe necessario intravedere orizzonti.
La necessità della Giornata della Memoria Transgender
In questo clima risulta necessario più che mai celebrare ed onorare una giornata che ricorda le vittime; esseri umani al di là del loro genere di nascita. Che sia chiamato Giornata della Memoria Transgender, Transgender Day of Remembrance o TDoR il 20 novembre è una data che merita di essere riconosciuta. La prima edizione di questa Giornata fu nel 1999 voluta dall’avvocato transgender Gwendolyn Ann Smith che organizzò a San Francisco una veglia in ricordo di Rita Hester. Si tratta di una ricorrenza che vuole ricordare, ma che allo stesso tempo vuole sensibilizzare sull’orrore delle violenze.
Secondo il report Trans Murder Monitoring, tra il 1 gennaio 2008 e il 30 settembre 2021 sarebbero 4042 le persone trans e gender non conforming uccise in tutto il mondo. Il Brasile, il Messico e gli Stati Uniti sono i paesi in cui sono avvenuti più omicidi, ma la situazione è drammatica anche in tutto il resto del mondo. Sono donne trans o persone trans femminile la maggior parte delle vittime; in Europa il 43% delle persone trans uccise sono migranti. Agli omicidi si accompagnano miglia di crimini d’odio fatti di aggressioni, marginalizzazioni, discriminazioni che ledono i diritti umani. Dunque, per parafrasare Paolo Picasso sarebbe il caso di sfruttare la Giornata della Memoria Transgender come un momento di forte riflessione nel quale occorrerebbe: “Non giudicare sbagliato ciò che non conosci, cogli l’occasione per comprendere“.
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