Angelus 21 novembre e le parole di Papa Francesco per la Giornata Mondiale della Gioventù
In occasione del primo anno in cui la GMG cambia data, il Pontefice dedica un messaggio speciale ai giovani di tutto il mondo
La Giornata Mondiale del Giovani è un evento che la Chiesa celebra dal 1986; un’occasione in cui giovani di tutto il mondo si riuniscono insieme in un’unica preghiera in uno dei luoghi designati per celebrare la ricorrenza mondiale. Quest’anno 2021, la GMG presenta due novità desiderate proprio da Papa Francesco, che ha sposato la data dalla Domenica delle Palme, alla Domenica di Cristo Re ( quest’anno 21 novembre) e soprattutto la celebrazione locale dell’evento; ovvero, in attesa della manifestazione intercontinentale prevista per il 2023 a Lisbona, oggi tutti i giovani potranno festeggiare la Giornata a livello diocesano: ciascuno nelle proprie ‘case’ e con lo stesso unico messaggio di testimonianza di fede.
Papa Francesco e la fiducia nei giovani
“È il compito più arduo e affascinante che vi è consegnato: stare in piedi mentre tutto sembra andare a rotoli; essere costruttori in mezzo alle macerie. Essere capaci di sognare“; questo il messaggio che Papa Francesco rivolge a tutti i giovani del mondo capaci di costruire il futuro attraverso i propri sogni e le proprie aspettative. Per rimarcare la fiducia e le speranze depositate nei giovani, Papa Francesco celebra l’Angelus del 21 novembre, affiancato da due particolari ‘custodi del suo messaggio’; due giovani seguono la catechesi al suo fianco e, con la loro presenza, si rendono testimoni di quanto la fede possa toccare ogni generazione.
Sono proprio gli stessi giovani che ‘condanniamo’ per le loro ore passate sui social, per il loro linguaggio moderno; gli stessi giovani a cui, spesso, restituiamo un futuro incerto. Sono loro che, nella loro gioventù, sono in grado di testimoniare quanto Gesù sia vicino a tutti. Questo lo dimostra il fatto che, ogni anno, la Giornata Mondiale della Gioventù non si presenta come un ‘giorno per pochi eletti’ ma una Giornata in grado di riunire sotto un unico obiettivo giovani di ogni cultura, genere e ambiente sociale. “Auspico che tutti i giovani del mondo si sentano parte integranti della Chiesa, protagonisti della sua missione”; questa la preghiera del Papa per i giovani.
La Domenica di Cristo Re
La nuova data scelta da Papa Francesco per celebrare la Giornata Mondiale della Gioventù è la domenica in cui il Vangelo parla di Cristo Re. Nell’ultima domenica dell’anno liturgico l’affermazione di Gesù che si proclama “Re” è il momento culminate; “Egli pronuncia queste parole davanti a Pilato, quando la folla grida di condannarlo a morte, per contrasto” come sottolinea il Pontefice. Ma la regalità di Gesù non è quella mondana, ed infatti Egli dice a Pilato: “Il mio Regno non è di questo mondo“.
“Gesù si rende libero dalla fama e dalla gloria terrena” ed è per questo che si proclama Re, libero, proprio mentre la folla lo condanna. Perché lui non è venuto per raccogliere approvazione, per essere applaudito, per essere idolatrato e rivestito di beni materiali, ma per donare il bene a chiunque lo desideri con tutto il cuore. “Gesù ci libera dalla sudditanza del male; il suo Regno è liberante non è opprimente: Egli tratta ogni suo discepolo da amico e non da suddito“. Gesù si è fatto uomo e la sua verità non è qualcosa di astratto ma è reale; “la vita del Cristiano non è una recita nella quale si può indossare la maschera che più conviene“, perché Gesù ci rende veri. La libertà dalle ipocrisie, la libertà dall’ambiguità e dalla “doppiezza” è questa la libertà offerta a ciascuno. Dobbiamo sempre fare i conti con i nostri limiti, come riconosce anche Papa Francesco, perché tutti siamo peccatori; “Ma quando si vive sotto la Signoria di Gesù non si diventa corrotti. Peccatori sì, corrotti mai!“.
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