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Covid, verso il Super Green Pass: cos’è e come funziona

Sarà per vaccinati e guariti, tampone valido solo al lavoro. Terza dose ravvicinata. Incubo variante Delta Plus: è 50 volte più contagiosa

Fra Green Pass e terza dose, con 11.555 nuovi contagi e 49 vittime (dati di ieri 20 novembre), l’Italia fa i conti con la quarta ondata di Covid che sta attanagliando tutta Europa.

Super Pass: il tampone non basta più

La prossima settimana il Governo Draghi varerà nuove misure stringenti. Che scatteranno probabilmente in zona gialla, arancione o rossa: non bianca. In particolare, potrebbe entrare in vigore un Super Green Pass, valido per coloro che sono vaccinati o guariti dal Covid. Significa che i non vaccinati che fanno il tampone potranno utilizzare il Pass soltanto per recarsi al lavoro. Non più per andare al ristorante, al bar, ai concerti, al cinema, a teatro, in discoteca e allo stadio.

Green Pass e terza dose

La durata del Green Pass cambierà. “Dopo il ciclo vaccinale di base, a 6 mesi di distanza, c’è una diminuzione della protezione” ha spiegato Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute, Roberto Speranza. Serve dunque la terza dose del vaccino. La durata temporale del Pass, dunque, potrebbe essere ridotta dagli attuali 12 mesi a 9 mesi per favorire le dosi booster. “Se i numeri dovessero peggiorare – ha dichiarato a SkyTG24 il coordinatore del Comitato tecnico-scientifico, Franco Locatelli le restrizioni limitate ai non vaccinati sono un’opzione“. “Un’altra potrebbe essere quella di abbassare l’intervallo della terza dose: dai 6 mesi attuali a 5 mesi“.

La variante Delta Plus sarà dominante?

Al di là delle regole sul Green Pass, “diventa un problema gestire la situazione in questo momento. Il virus è molto aggressivo” a causa della variante Delta Plus ha spiegato all’Adnkronos Salute Arnaldo Caruso, presidente della Società italiana di virologia (Siv-Isv). “Secondo gli ultimi studi è 50 volte più forte rispetto al ceppo originario“. Rispetto alla variante Delta oggi dominante, la Delta plus “è ancora minoritaria in Italia – ha confermato il numero uno dei virologi italiani – Però in Inghilterra si sta diffondendo notevolmente, dimostrando di essere in grado di ‘prendere la scena’. Guardando a quello che sta avvenendo in Inghilterra“, secondo l’esperto, il mutante AY.4.2 “potrebbe anche in futuro diventare dominante“.

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Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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