Ciclismo, Non c’è pace (e probabilmente tutta la verità) sulla morte di Marco Pantani
Terza riapertura dell'inchiesta sulla "fine" del Pirata: questa volta l'ipotesi è omicidio contro ignoti. Tutto riparte dalla Commissione parlamentare antimafia
Era il 14 febbraio del 2004: Marco Pantani fu ritrovato morto nel residence di Rimini Le Rose. Due inchieste hanno decretato fino ad oggi che non si è trattato di omicidio. Appunto fino ad oggi, perché i lati oscuri – forse più di quelli chiari – hanno minato la reputazione di un campione assoluto. Forse senza arrivare neppure alla verità. Troppe volte messa in discussione. E’ di oggi la notizia della terza riapertura dell’inchiesta sulla morte del Pirata. E questa volta è per omicidio, contro ignoti.
Le novità sulla morte di Marco Pantani dalla Commissione parlamentare antimafia
La grande novità in questa terza indagine è lo spunto: la ricezione dell’informativa della Commissione parlamentare antimafia proprio da parte della Procura riminese, titolare delle indagini per la competenza territoriale del delitto. Il fatto nuovo è l’audizione di Fabio Miradossa, che, all’epoca della prima inchiesta nel 2005 patteggiò proprio una pena per spaccio legato alla morte dell’atleta di Cesenatico. Nel gennaio 2020 colui che ha ammesso di essere il pusher del Pirata, audito in Antimafia, ha ricordato: “Marco è stato ucciso, l’ho conosciuto 5-6 mesi prima che morisse e di certo non mi è sembrata una persona che si voleva uccidere. Era perennemente alla ricerca della verità sui fatti di Madonna di Campiglio, ha sempre detto che non si era dopato“. Una dichiarazione netta, quella che si può reperire, perché parte della ricostruzione è stata secretata.
Al momento le indagini sono in corso. Era il 2016 quando la seconda inchiesta fu archiviata escludendo proprio l’omicidio. La madre del grande campione, che sicuramente ha sofferto più di tutti della scomparsa, è stata già sentita in procura, come ricostruiscono le cronache locali e come confermato dal legale della famiglia. La famiglia attende di capire da 17 anni ormai, anche se nessuno riporterà indietro Pantani, la causa della morte. Se è stato il mix di antidepressivi, – probabilmente dovuti alla ricerca di questa verità che all’atleta non tornava – con la cocaina, oppure se ci sono altre cause. Se qualcuno aveva deciso di porre fine alla sua vita e le ragioni.
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