Non dar retta ai consigli dei cattivi compagni, se no te ne pentirai” diceva Carlo Collodi. Peccato che la sua creazione più celebre, sul burattino che voleva diventare un bambino, non avesse seguito sin dall’inizio il più prezioso degli insegnamenti. La storia di Pinocchio non ha contagiato soltanto il mondo della letteratura, ma ha presto contaminato anche il settore dello spettacolo, con tantissime trasposizioni sia live action che animate. Tutto ha avuto inizio dalla febbrile immaginazione di uno scrittore toscano che avrebbe voluto trasformare un burattino in un bambino in carne ed ossa. Ed è così che è nato Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino, pubblicato dapprima a puntate e poi come libro per ragazzi nel 1883.

Pinocchio e le trasposizione cinematografiche nel tempo

Il fascino di Pinocchio è intramontabile e, a distanza di secoli, è ancora tremendamente attuale così come la sua morale. Quel bambino, così ingenuo e con tanta voglia di vivere, non aveva ben chiara la distinzione tra bene e male e ha provato sulla propria pelle l’effetto delle bugie (naso compreso). La prima volta che Pinocchio è arrivato al cinema era il 1911. Nel periodo più vivo del cinema muto, il burattino aveva le fattezze di Ferdinand Guillaume. Qualche decennio dopo, la storia di Carlo Collodi ha fatto breccia anche in casa Disney, tanto che l’iconico Walt decise di trasformarla in un film d’animazione. Pinocchio fa parte dei classici Disney ed è considerato uno dei migliori ad oggi. Ed è forse stato anche merito suo se questo personaggio è entrato a tutti gli effetti nella cultura popolare, vincendo ben due premi Oscar.

Letteratura, cinema ma anche televisione. Pinocchio è entrato nelle case degli italiani negli anni ’70 con le fattezze di Andrea Balestri. A tenerlo per mano l’immancabile Geppetto interpretato da Nino Manfredi. La miniserie intitolata come l’omonimo romanzo di Collodi è stata diretta da Luigi Comencini. Per il burattino, furono realizzati tre modelli e il design si rifaceva all’estro di Carlo Chiostri, uno dei primi illustratori che ha potuto lavorare al romanzo di Carlo Collodi.

E poi fu la volta di Roberto Benigni, che nel 2002 realizzò la sua personale visione di Pinocchio, sia come attore protagonista che come regista. Non contento, tanti anni dopo Benigni è entrato nel cast di un nuovo film su Pinocchio, diretto da Matteo Garrone e uscito nel 2019. In questo caso, però, non ha interpretato il burattino, bensì suo padre Geppetto. La magia di Pinocchio continua il suo corso. In futuro, la Disney porterà in streaming un nuovo film live action con protagonista il burattino di Collodi, così come Guillermo del Toro sta lavorando ad un adattamento animato in stop-motion in arrivo su Netflix.

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