Udienza Generale 24 novembre, Papa Francesco: “San Giuseppe l’uomo nascosto”
Il Pontefice descrive lo sposo di Maria come il custode di tutti, modello di chi si prende cura degli altri
Nel corso dell’Udienza Generale di mercoledì 24 novembre, Papa Francesco prosegue il ciclo di catechesi dedicato a San Giuseppe. Il Pontefice descrive lo sposo di Maria come “l’uomo nascosto“, l’uomo che proviene dalla periferia ma che nella sua esperienza di vita è modello di chi si prende cura degli altri; senza chiedere nulla in cambio e vivendo solo nella fede. Attraverso l’esempio di San Giuseppe, dunque, il Santo Padre vuole illustrare quale sia la vera strada verso la salvezza eterna.
Papa Francesco elogia San Giuseppe come modello per tutti
“Nei Vangeli Gesù è indicato come figlio di Giuseppe o figlio del carpentiere“, spiega Papa Francesco; lo sposo di Maria è descritto come il padre non biologico del Signore, ma comunque come un padre a pieno titolo, come colui che lo ha cresciuto. A tal proposito, il Santo Padre tiene a sottolineare che “Matteo fa capire che la figura di Giuseppe, seppur apparentemente marginale, discreta, in seconda linea, rappresenta invece un tassello centrale nella storia della salvezza“. Giuseppe è l’uomo che affronta il suo ruolo, ma che non tende mai ad impadronirsi della scena.
Ed è su questo aspetto che il Pontefice pone un’importante riflessione a tutte le persone in ascolto; evidenziando come spesso le vite di ciascuno sono attraversate da persone comuni, addirittura spesso dimenticate, che non sono famose, non appaiono nei giornali, non sono adeguatamente elogiate. Eppure, tante di queste persone hanno reso migliore la nostra vita, sotto tanti punti di vista. “Quanti padri, madri, nonni e nonne, insegnanti mostrano ai nostri bambini, con gesti piccoli e con gesti quotidiani, come affrontare e attraversare una crisi riadattando abitudini, alzando gli sguardi e stimolando la preghiera. Quante persone pregano, offrono e intercedono per il bene di tutti“. Ed è per queste persone che San Giuseppe diventa un modello; per tutte quelle persone che, pur passando quasi inosservate, sono tasselli fondamentali rispetto alle avversità quotidiane. Una presenza costante, ma discreta e spesso nascosta; un sostegno e tante volte una guida, proprio come Giuseppe fu per Gesù.
San Giuseppe come ‘custode’
Un secondo aspetto di San Giuseppe, che Papa Francesco sottolinea durante la catechesi del 24 novembre è il ruolo di ‘custode‘. “Giuseppe – rivela il Pontefice – con la sua vita, sembra volerci dire che siamo chiamati sempre a sentirci custodi dei nostri fratelli; custodi di chi ci è messo accanto, di chi il Signore ci affida attraverso le circostanze della vita“; allo stesso modo in cui lui fu custode di Gesù e Maria.
Ricollegandosi alla definizione del sociologo Zygmunt Bauman, che definisce la società moderna ‘liquida‘; il Santo Padre sottolinea come nella vacuità di un mondo che “sembra non avere consistenza“, San Giuseppe ci ricorda “l’importanza dei legami umani“. La vita di ciascuno di noi, afferma, “è fatta di legami” e lo stesso Figlio di Dio, facendosi uomo “ha scelto la via dei legami, la via della storia“. I legami rappresentano forza che nasce dalla quella consapevolezza che non si è mai da soli.
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