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Tassisti in sciopero: “Il ddl Concorrenza è solo deregulation”

A Roma, fra piazza Esedra, via Cavour e piazza Madonna di Loreto almeno 3 mila in corteo contro le misure del Governo Draghi

Stop ai taxi in Italia per lo sciopero di tutte le sigle sindacali dei tassisti. L’astensione dal lavoro proseguirà per l’intera giornata di oggi 24 novembre, fino alle 22. A Roma circa 3mila tassisti, secondo i dati della questura, hanno preso parte a un corteo di protesta per le vie del centro. Durante la manifestazione, transitata anche dalla centrale via Cavour, si sono sentiti lo scoppio di forti petardi e cori contro Uber e il Governo. I manifestanti, provenienti da tutta Italia, sono partiti da piazza della Repubblica per dirigersi in piazza Madonna di Loreto.

Tassisti, il ddl Concorrenza nel mirino

Al centro dello sciopero il disegno di legge sulla concorrenza colpevole, secondo i tassisti, di deregolamentare ulteriormente il settore. “Le rivendicazioni dei tassisti sono giuste perché il meccanismo del bando applicato a tappeto ha effetti devastanti soprattutto sui soggetti meno strutturati” ha detto Stefano Fassina, di Liberi e Uguali, che ha partecipato al corteo. “La priorità in questo settore è regolare le piattaforme che sono organismi di sfruttamento del lavoro. Quel punto del ddl concorrenza va rivisto e lo faremo in Parlamento“.

“Lasciati soli nella crisi peggiore”

Taxi fermi anche a Milano. Un presidio si è svolto in piazza Duca d’Aosta, davanti alla stazione centrale. Dopo i mesi trascorsi ad affrontare la crisi sanitaria in solitudine – spiegano le organizzazioni di riferimento – ora la categoria fronteggia la peggiore crisi economica di sempre senza il minimo aiuto. Incassi ridotti al minimo, ore e ore fermi ai posteggi: “i tassisti sono allo stremo.” Le organizzazioni chiedono che “anche la Regione Lombardia intervenga, a sostegno del settore, come previsto dalla stessa Legge Regionale 6/2012 stanziando le risorse e individuando le misure necessarie a garantire la sopravvivenza economica di migliaia di autisti e del servizio pubblico nei prossimi mesi“. Dopo avere scritto, chiesto incontri e inviato comunicati alla stampa, “tutti inascoltati – scrivono le organizzazioni – questa volta il servizio si ferma. Chi pensa che anche questa volta i tassisti potranno essere esclusi da ogni contributo si sbaglia“.

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Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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