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Il ricordo di Frank Williams, un uomo che ha fatto la storia della Formula 1

Tra grandi vittorie e grandi drammi, il fondatore della scuderia che porta il suo nome rimarrà un mito per tutti i protagonisti delle auto da corsa

Tutto il mondo della Formula 1 è in lutto dopo la scomparsa, ieri 28 novembre, di Sir Frank Williams; a dare la triste notizia la sua squadra corse: “Dopo essere stato ricoverato in ospedale venerdì, Sir Frank, è morto pacificamente questa mattina circondato dalla sua famiglia“. Aveva 79 anni. Una vita piena, quella dell’uomo che ha fondato la scuderia che oggi porta ancora il suo nome; grandi traguardi, ma anche grandi tragedie e drammi, vette e anche alcune cadute dalle quali si è sempre rialzato. Ma ogni momento contribuisce a rendere Sir Williams un uomo che, con la sua stessa esistenza, ha fatto la storia della Formula 1.

Gli esordi

Sir Francis Owen Garbett Williams è nato a South Shields il 16 aprile 1942; la passione per i motori arrivò poco più che adolescente, quando un suo amico gli fece guidare, alla fine degli anni ’50, una Jaguar XK150 della quale Sir Williams ‘s’invaghì’. Poco dopo divenne meccanico e poi anche pilota, ma la sua appassionante storia con le auto da corsa nacque da una sua personale creazione; nel 1966, infatti, fondò una propria scuderia: la Frank Williams Racing Cars.

Approdato nel mondo della velocità nel 1969, il grande protagonista nella storia della Formula 1, si fece prestare il telaio di una vecchia Brabham-Cosworth e mise alla guida della vettura il connazionale Piers Courage; due secondi posti nelle prime due gare, segnarono un successo inaspettato. Ma la vita di Sir Frank Williams fu solcata anche da profondi traumi; l’anno dopo il grande traguardo, Piers Courage perse la vita durante una gara a Zandvoort nel 1970. Un evento tragico che segnò profondamente Frank Williams, ma che non arrestò il suo coraggio nel portare avanti i propri obiettivi.

Frank Williams, la strada verso i successi

Nel 1972 la Williams progettò e costruì la sua prima vettura: la Politoys FX3 su progetto di Len Bailey, ma l’automobile si schiantò all’esordio; a causa degli scarsi fondi la scuderia si risollevò grazie alle sponsorizzazioni della Marlboro e dell’Iso Rivolta. Tuttavia, nel ’76 dovette cedere il 60% della società al magnate petrolifero Walter Wolf; fino a scegliere di abbandonare definitivamente la scuderia e fondare insieme all’ingegnere Patrick Head la Williams Grand Prix Engineering. Nasceva dal nulla una delle più grandi scuderie della Formula 1, in grado di essere seconda solo alla Ferrari; nasceva l’attuale Williams Racing.

Frank Williams sapeva scegliere i motori, sapeva prepara i suoi tecnici e sapeva mettere forza ed entusiasmo in ogni aspetto; questo lo portò alla prima vittoria nel ’79 con alla guida Clay Regazzoni, poi il primo titolo del Campionato Mondiale Piloti di Formula 1 nel 1980 con Alan Jones e il secondo nel 1982 con Keke Rosberg. Un totale di sette titoli piloti, l’ultimo con Jacques Villeneuve nel 1997, e nove tra i costruttori, fanno della Williams Racing una scuderia che è passata alla storia della Formula 1.

Il coraggio oltre i drammi

Il periodo d’oro della Williams Racing fu il decennio tra il 1987 e il 1997; e forse per un beffardo scherzo del destino, solo l’anno prima, la vita di Sir Frank Williams era cambiata per sempre a causa di un incidente in auto. Williams si stava recando in aeroporto, quando perse il controllo dell’auto e finì in un campo vicino l’autostrada, riportando una frattura tra la quarta e quinta vertebra; incidente che lo costrinse a vivere su una sedia a rotelle per il resto della sua vita. Ma il coraggio e la determinazione di Sir Williams emergono anche grazie alle tragedie superate; la sua tempra e il suo carisma hanno sempre restituito (e continueranno a restituire) l’immagine di colui che si dimostra un ‘elegante guerriero’.

Un ulteriore evento drammatico che segnò la vita di Sir Frank fu la scomparsa, sempre in gara, di Ayrton Senna; il pilota, all’apice della sua carriera, aveva vinto tre titoli con la McLaren quando salì a bordo della Williams nel 1994. Ma in quel Gran Premio il driver e fuoriclasse brasiliano perse la vita in un tragico incidente presso il circuito di Imola; un evento che colpì profondamente Frank Williams, poiché come dichiarerà la figlia Claire al The Sun: “Frank era innamorato di Ayrton“. Ma il patron della scuderia britannica non si abbandonò al dolore e continuò a portare al successo il team; Damon Hill e Jacques Villeneuve, infatti, conquistarono i campionati del mondo 1996 e 1997. Nel 1999 Francis Williams, nominato cavaliere, diventa Sir Frank e della sua esperienza di vita, l’uomo ha raccontato alla BBC nel 2010: “È stato un grande viaggio“. Sir Frank Williams è oggi un mito, una leggenda, ma prima di tutto è stato un uomo che ha creduto fino in fondo nel suo sogno e questo rimarrà sempre fonte d’ispirazione per chiunque creda ed investa nei propri sogni.

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Francesca Perrone

  • Cultura, Ambiente & PetsMessinese trasferita a Roma per gli studi prima in Scienze della Comunicazione Sociale presso l'Università Pontificia Salesiana, con una tesi su "Coco Chanel e la rivoluzione negli abiti femminili", poi per la specializzazione in Media, Comunicazione Digitale e Giornalismo alla Sapienza. Collabora con l'Agenzia ErregiMedia, curando rassegne stampa nel settore dei rally e dell'automobilismo. La sue passioni più grandi sono la scrittura, la moda e la cultura.
    Responsabile dei blog di VelvetMAG: VelvetPets (www.velvetpets.it) sulle curiosità del mondo animale e di BIOPIANETA (www.biopianeta.it) sui temi della tutela dell'ambiente e della sostenibilità.

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