Tagli, lividi, ematomi e segni di percosse: immaginate tutto ciò nei volti delle donne più famose al mondo. Da Kate Middleton a Kamala Harris, passando per Ursula Von Der Leyen e la regina Letizia di Spagna: i volti di queste donne appaiono gonfi per una campagna di sensibilizzazione sulla violenza domestica.

Violenza contro le donne: la campagna di sensibilizzazione che coinvolge principesse e donne di potere

Volti coperti di lividi, lividi violacei sotto gli occhi, cicatrici e graffi sulla guancia o sul sopracciglio e naso rosso. Vedere l’immagine raffigurante così il volto di una qualsiasi donna è già di per sé impressionante, ma se nella foto appare un personaggio molto noto, è ancora peggio. E per questo motivo, dunque, sta facendo molto discutere l’ultima campagna messa in campo per sensibilizzare l’opinione pubblica contro la violenza domestica e contro le donne. Da Milano alle città spagnole, infatti, sono apparsi cartelloni pubblicitari in cui le donne simbolo della campagna sono le protagoniste della scena politica internazionale. Si tratta di principesse e regine, come Kate Middleton Letizia di Spagna. Non manca Kamala Harris, vicepresidente degli USA, né la Presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen, o la Presidente della Banca Centrale Europea Christine Lagarde.

Il progetto di Alexsandro Palombo

La campagna, che compare proprio nel mese dedicato alla sensibilizzazione contro la violenza sulle donne, è dell’artista Alexsandro Palombo. A partire dal 26 novembre, dunque, le locandine hanno fatto capolino nelle principali città europee. Nella didascalia delle immagini si legge: “Lo Aveva Denunciato. Nessuno le ha creduto. L’hanno lasciata sola. Non è stata protetta. Ma lui non è stato arrestato. Ma è stata uccisa lo stesso“.

Sebbene l’iniziativa abbia raggiunto positivamente l’opinione pubblica e abbia suscitato interesse a livello internazionale, il The Sun ha sollevato il dubbio sulla legittimità. Il progetto, infatti, avrebbe visto la realizzazione senza il consenso delle donne protagoniste delle locandine. L’artista, però, ha commentato la sua scelta sui social senza cedere alla polemica. Ha scritto: “A che serve denunciare se poi una donna non ha la protezione delle istituzioni e finisce per essere uccisa lo stesso? Come può una donna che subisce abusi e violenze avere ancora fiducia nelle istituzioni? Vedo solo una politica che invita le donne a denunciare ma senza assumersi la responsabilità di dare a tutte loro protezione e supporto. Uno stato che non protegge e lascia sole le donne nelle mani del loro aguzzino diventa complice silenzioso“.

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