Le Barbados hanno definitivamente tagliato i legami con la monarchia britannica, sostituendo la regina Elisabetta con un nuovo capo di stato. Il principe Carlo si è detto commosso di essere stato invitato alla cerimonia che celebrava la nascita della giovane repubblica. E nel corso del suo discorso, l’erede al trono ha toccato il delicato tema della schiavitù, un tempo caposaldo dell’economica inglese.
Il principe Carlo ha tenuto un discorso presentandosi alle Barbados per conto della regina Elisabetta. Nelle sue parole, però, non c’era solo la diplomatica accettazione del nuovo stato delle cose. Il principe di Galles, infatti, ha toccato uno dei tabù della conversazione, ammettendo la tratta di schiavi di cui la Gran Bretagna si è macchiata per molto tempo. L’erede al trono ha parlato del commercio transatlantico degli schiavi, mentre le Barbados celebravano la trasformazione in repubblica. In uno storico discorso, ha parlato dell’episodio “oscuro” della Gran Bretagna che “macchia per sempre la nostra storia“.
Nella National Heroes Square, il principe Carlo ha dichiarato: “La creazione di questa Repubblica offre un nuovo inizio, ma segna anche un punto su un continuum, una pietra miliare sulla lunga strada che non solo hai percorso, ma che hai costruito. Dai giorni più bui del nostro passato e dalla spaventosa atrocità della schiavitù, che macchia per sempre la nostra storia, la gente di quest’isola ha forgiato il suo cammino con straordinaria forza d’animo“.
D’altronde la storie delle Barbados è una storia che parla di schiavitù, immigrazione forzata e dominazione. Le isole sono appartenute al Regno Unito fin dal regno di re Giacomo I nel 1625. Solo 55 anni fa lo stato aveva ottenuto l’indipendenza dal governo inglese. Ed oggi, nella giornata che celebra la loro indipendenza, si è assistito alla nascita di una repubblica. Parlare di schiavitù non è stato facile per il principe Carlo, che per la prima volta ha citato la pagina “nera” della storia britannica.
In passato, infatti, le Barbados hanno ricevuto 600mila schiavi africani tra il 1627 e il 1833, che hanno lavorarono nelle piantagioni di zucchero producendo una ricchezza enorme per la Gran Bretagna. Una fonte di alto livello del Palazzo ha affermato che il principe si è sentito onorato di essere coinvolto nella consegna e ha voluto sfruttare l’opportunità per “riconoscere ulteriormente che la profonda ingiustizia dell’eredità della tratta degli schiavi non potrà mai essere dimenticata“.
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