La società russa Rostec, fondata nel 2007 dal Presidente Vladimir Putin, sta testando una speciale chiavetta Usb che si autodistrugge. Proprio come nel film Mission Impossible. Il dispositivo autodistruttivo è stato sviluppato su iniziativa di dirigenti delle centrali nucleari. “I potenziali consumatori del dispositivo – si spiega in una nota aziendale sul sito di Rostec – possono essere agenzie governative, nonché aziende che lavorano con informazioni riservate.”
La chiavetta col detonatore
All’apparenza identica a quelle standard in circolazione, la chiavetta incorpora un detonatore per l’autodistruzione a comando. La ditta costruttrice dichiara che questo dispositivo è pensato per chi vuole avere la certezza che i dati memorizzati non finiscano mai in mani diverse dall’utente autorizzato. Si esclude, quindi, ogni possibilità di recupero e accesso ai dati personali.
Cos’è Rostec
La segretezza è dunque alla base della filosofia industriale di Rostec. Del resto la società voluta da Putin, agente segreto del Kgb prima di diventare Presidente della Russia, è un colosso internazionale che, come tale, conosce bene l’importanza dei big data e della riservatezza. La corporation di Stato comprende circa 700 imprese russe, che insieme formano 14 holding con beni dislocati in più di 70 paesi di tutto il mondo.
Chiavetta, come disintegra i dati
La società garantisce che il processo di autodistruzione della chiavetta Usb è del tutto sicuro per l’utente, sostiene Rostec. Quando si tiene premuto il pulsante manuale per l’autodistruzione, il detonatore fa partire una carica cumulata dalla batteria, anche questa incorporata nella chiavetta. Il sovraccarico provoca la distruzione dei soli chip di memoria nel giro di 5 secondi. Spariscono in sostanza tutti i contenuti memorizzati, mentre rimane intatto l’involucro esterno della chiavetta.
“Impossibile il recupero dei dati”
“Nel mondo digitale di oggi – afferma Igor Nasenkov, direttore generale di Tekhnodinamika, holding di Rostec – la sicurezza dei dati richiede un’attenzione speciale. Abbiamo realizzato un nuovo dispositivo in grado di proteggere in modo affidabile le informazioni da accessi non autorizzati“. “L’impossibilità del recupero dati – spiega – è stata confermata da una perizia. In futuro il dispositivo sarà testato per la sicurezza durante lo stoccaggio a lungo termine, per la resistenza ai fattori meccanici e climatici, nonché per elaborare varie opzioni“.
LEGGI ANCHE: Social, Jack Dorsey ‘cinguetta’ le dimissioni e Twitter vola in Borsa