I fatti del mese torna con la selezione di quei fatti che secondo la redazione hanno segnato novembre 2021. Per la redazione di VelvetMAG è stato un mese dedicato alle donne e alla sensibilizzazione della tematica della violenza di genere, come spiegato dall’editoriale di novembre del nostro direttore. Notizie a cui diamo spazio tutto l’anno ogni giorno e non solo il 25 novembre, ma che abbiamo voluto sottolineare apponendo sia le scarpe rosse sulle testate del network, che scegliendo una copertina atipica (nella foto qui a fianco) per quello che è un magazine di spettacolo, moda e costume. Abbiamo dato spazio a tantissime iniziative, dal manifesto che abbiamo sottoscritto della Fondazione Marcegaglia Onlus, alla pubblicizzazione del numero 1522 sugli scontrini della COOP, passando per libri, mostre d’arte, fotografie, murales. Senza dimenticare le tante azioni nel mondo del fashion.

Ma sono state le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella proprio in occasione della Giornata Mondiale di una manciata di giorni fa a meritare di essere sottolineate: “La violenza contro le donne è un fallimento della nostra società, perché significa che la società “non è riuscita ad accettare una concezione  pienamente  paritaria dei rapporti di coppia. ...  e “prende origine da una visione distorta dei rapporti tra uomo e donna, che vede la seconda come oggetto e in ogni caso come soggetto non degno di un pieno rispetto.”

I fatti del mese di novembre 2021 – I grandi del mondo in ritardo alla Cop26

Novembre è partito spostandosi da Roma per il G20 a Glasgow per la Cop26. E che sarebbe stata una trattativa difficile causa sensibilità ambientale assai scarsa del mondo adulto, specie se potente, è stato chiaro fin dalle prime battute e ha oltrepassato il ridicolo con la conclusione del vertice andata per le lunghe. Per accontentarsi di un “phase down” dal carbone e non di un “phase out” come necessario. A fare da padroni di casa in Scozia, i membri senior della Famiglia reale britannica. Perfetti come sempre, anche senza la sovrana Elisabetta II, messa al riposo dai medici per precauzione, ha ceduto il ruolo al figlio Carlo. Il principe di Galles come suo padre mostra un vero animo ambientalista, meno criticato da Greta Thunberg dei capi di stato. Come William, il duca di Cambrigde, promotore del famoso Earthshot Prize.

Per una stirpe reale che nonostante gli scandali e le accuse, veste il suo ruolo di rappresentanza, ce n’è un’altra che tiene il mondo con il fiato sospeso. Tutto ruota attorno a Charlene di Monaco: la principessa lo scorso maggio era volata nel natio Sudafrica dove ha subito ben 3 operazioni. Ravvicinate e al cervello. E’ tornata in terra monegasca solo a novembre, alla vigilia della Festa nazionale del Principato. Tutti l’attendevano al fianco di Alberto, da cui mancava da troppo tempo. Sono invece apparsi i figli, i gemelli Jacques e Gabriella, con tanto di cartelli: “mamma ci manchi. La principessa è ricoverata in una clinica svizzera visibilmente dimagrita. E quella che sembrava una crisi matrimoniale strisciante si è ammantata di mistero, per il male oscuro che l’ex olimpionica di nuoto ha covato da principessa. Una sorta di maledizione.

I “ritorni” di novembre

La questione della sostenibilità ambientale del pianeta ha fatto da contraltare ancora una volta alla realtà del fenomeno migratorio, con il confine tra Polonia e Bielorussia. Con l’aggravante dell’esplosione contemporanea in tutta Europa della quarta ondata della pandemia da Covid-19. E nelle ultime ore della variante Omicron che di colpo ci ha riportati di colpo al Natale 2020, il primo della storia patria dalla fine del secondo conflitto mondiale, festeggiato con restrizioni e coprifuoco.

La politica interna delle proteste e l’ossessione del Colle

Passerebbero quasi in secondo piani i cambiamenti introdotti dal Governo se le tante proteste no-vax e no-green pass non avessero avuto un chiaro impatto sull’aumento dei contagi. Proteste ad inizio mese di novembre a Trieste e dal 29 tutto il Friuli in zona gialla. Non le uniche manifestazioni di malcontento: non è passato inosservato anche il nuovo Ddl Concorrenza tra le proteste accese dei tassisti ad esempio. Ma non sono i soli anche il Movimento 5 Stelle ha protestato per le nuove nomine ai vertici dei Tg e delle reti Rai da cui è rimasto escluso.

A fare da contraltare la garbatissima posizione, ribadita con fermezza e più volte, del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ribadito seccamente il no ad un secondo mandato: un no personale, “giuridico” e politico. E il toto-nomi è argomento di discussione da salotto televisivo e non solo. Con il rischio che le candidature circolanti entrino come papabili e vengano dimenticate assai in fretta.

Sul fronte interno poi ci sono due notizie che hanno segnato soprattutto la fine del mese. Da un lato la richiesta accolta del primo suicidio assistito nel nostro Paese. La vicenda umana e di dolore di un individuo che ha lottato per la propria determinazione. Di tutt’altro tenore, l’altra in corso, che alimenterà il dibattito in Italia per i prossimi mesi, l’affaire TIM e l’offerta del fondo Kkr per l’acquisto integrale dell’azienda, compresa la rete telefonica.

I fatti del mese di novembre 2021 – L’orgoglio italiano tra spettacolo…

Poi però c’è anche un’Italia che fa sognare il mondo. Che tutti ci riconoscono e spesso travalica i confini. Stiamo parlando essenzialmente degli italiani del mondo dello Spettacolo e dei nostri campioni dello Sport.
Non si può che partite ancora da loro. I Maneskin e ogni volta che pronunci il nome hai la certezza che abbiano vinto qualcosa! In meno di 10 mesi da Sanremo a Las Vegas, dall’Ariston ad aprire un concerto dei Rolling Stones. Passando per un Eurovision, la presentazione ai Grammy e tanto altro. E manca sempre ancora un mese. E poi c’è un nostro premio Oscar che all’inizio del prossimo anno correrà ancora per vincere una statuetta. Con un film italianissimo, anzi napoletanissimo, come E’ stata la mano di Dio: la pellicola autobiografica diretta da Paolo Sorrentino concorrerà come miglior film straniero.

… e sport

L’inizio del mese di novembre ha fatto segnare tre grandi vittorie: lle “Farfalle della ritmica” campionesse mondiali; mentre gli Azzurri del Football Americano si laureavano campioni d’Europa; e la Ducati che in Moto GP ha conquistato il Mondiale Costruttori. Proprio mentre si concludeva la carriera senza uguali nella storia del motociclismo di Valentino Rossi.

Da non sottovalutare poi il “rumore” del caso concurrency esploso il 10 novembre da un’indiscrezione su DAZN che ha creato una serie di mal di pancia a diversi livelli. La visione del calcio in TV quest’anno è assai tormentata! Non che, dopo le gioie estive, la cosa sia migliorata sul campo. La Nazionale di Mancini ha fallito la qualificazione diretta al Mondiale in Qatar del prossimo anno: ora c’è un’ultima possibilità a marzo che passa per il doppio impegno, se tutto va come deve andare, con Macedonia e Portogallo. Una brutta battuta d’arresto, forse annunciata da pessime prestazioni, nel giorno in cui se ne andava una voce e un volto inconfondibile del giornalismo sportivo italiano: Giampiero Galeazzi. A fine novembre poi la tegola plusvalenze sulla Juventus e il Pallone d’Oro a Leo Messi, con Jorginho terzo e Donnarumma decimo che vince il Premio Yashin come miglior portiere dell’anno.

I fatti del mese di novembre 2021 – Le gioie del tennis senza Davis

Discorso a parte merita il tennis con le splendide ATP Finals organizzate per la prima volta – delle prossime sei edizioni – a Torino. Ai nastri di partenza il nostro n.1 Matteo Berrettini deve ritirarsi dopo un combattutissimo primo set contro colui che trionferà Alexander Zverev. La prima edizione che vede in campo due italiani: perché la riserva è Jannik Sinner, che per le statistiche riesce a strappare una vittoria.
Sono i giorni in cui il mondo della racchetta deve far fronte al caso Peng Shuai, l’ex n.1 del mondo di doppio che ha denunciato i presunti abusi di un potente funzionario del partito comunista cinese. E al momento non vi è certezza che le immagini diffuse testimonino il buono stato di salute fisica e mentale della campionessa.

L’ultimo atto della stagione è arrivato sempre a Torino con la Coppa Davis: le speranze italiane si sono infrante con l’annuncio del non recupero di Berrettini. I tre esordienti azzurri – Sinner, Sonego e Musetti – hanno fatto quello hanno potuto in singolare (l’altoatesino ha vinto 3 match su 3) e in doppio. I Croati ci hanno sconfitto ai quarti 2 a 1. E la Coppa anche per quest’anno resta quella mitica del 1976 con PanattaBarazzutiBertolucciZugarelli e capitano non giocatore Nicola Pietrangeli.

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