Covid, fa il vaccino con un braccio di silicone: denunciato per truffa
Una storia ai limiti dell'immaginabile a Biella, dove un 50enne no vax ha tentato di ingannare i sanitari e ora sarà segnalato in Procura
Pur di ottenere il Green Pass senza vaccinarsi c’è chi adopera certificati falsi, o di altri, e chi compra il favore di medici compiacenti pagando somme per ottenere finti esiti negativi di tamponi mai eseguiti. A Biella, in Piemonte, il 2 dicembre un uomo è arrivato a tentare una truffa ancora più grossa. Per non fare il vaccino e avere lo stesso il Green Pass si è presentato in un centro vaccinale con un braccio finto in cui farsi praticare l’iniezione. Un espediente singolare rispetto alla media, quantomeno, di cui ancora non si era avuta notizia.
Silicone per avere il Pass
Per facilitare le vaccinazioni, specie delle prime dosi, l’accesso al centro biellese è diretto, senza prenotazione. Così l’uomo, un 50enne, si è presentato ‘indossando’ un braccio in silicone. Sostanzialmente una ‘struttura’ che comprendeva la spalla col muscolo deltoide in cui infilare l’ago. In questo modo credeva di poter ingannare gli operatori sanitari, raggirare il sistema e ottenere il Green Pass senza aver ricevuto davvero il siero nel suo corpo. L’uomo ha seguito tutta la trafila burocratica, riporta la cronaca piemontese di Repubblica.
“Dottoressa chiuda un occhio…“
Ha firmato il consenso davanti al medico e poi si è accomodato sulla sedia per ricevere il vaccino scoprendo la spalla, convinto che alla fine avrebbe ricevuto il Pass senza problemi. Ma gli è andata male. Perché se è vero che l’applicazione in silicone era molto simile alla vera pelle, il colore e soprattutto la percezione al tatto hanno insospettito l’infermiera che stava per praticargli l’inoculazione vaccinale. La donna ha chiesto all’aspirante vaccinando di mostrare per intero il proprio braccio. A quel punto l’uomo ha cercato, invano, di convincere l’operatrice a chiudere un occhio ed è scattata la denuncia. Adesso dovrà rispondere di truffa ai Carabinieri, con un verbale firmato da medico e operatrice. L’Asl biellese segnalerà il caso anche in Procura.
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