Violenza contro le donne, braccialetto agli stalker. E l’Onu condanna le molestie digitali
Dalle Nazioni Unite la campagna 'bodyright' contro cyberstalking, incitamento all'odio, doxxing e video deepfake
Dal Consiglio dei ministri, oggi 3 dicembre, il via libera al disegno di legge per contrastare la violenza sulle donne. Il testo è frutto del lavoro delle ministre Elena Bonetti (Famiglia), Luciana Lamorgese (Interno), Marta Cartabia (Giustizia), Mara Carfagna (Sud), Maria Stella Gelmini (Autonomie) e Erika Stefani (Disabilità). Il ddl giunge una settimana dopo il messaggio del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, nella Giornata contro la violenza sulle donne.
Fermo di polizia, nuove regole
Tra le novità a favore delle donne alcune ipotesi normative di rilievo. Nel testo si delinea la possibilità che il fermo di polizia per gli aggressori avvenga “anche fuori dei casi di cui al comma 1 e di quelli di flagranza“. Ovvero in caso di “grave e imminente il pericolo che la persona indiziata commetta gravi delitti con uso di armi” e non solo.
Braccialetto elettronico
Ci sono poi nuove disposizioni “in materia di misure cautelari e braccialetto elettronico“. Lo dovranno indossare gli uomini che maltrattano, molestano o fanno stalking, cioè perseguitano. Specularmente sono previsti interventi per rafforzare la tutela delle donne che denunciano. Per chi manomette il braccialetto elettronico è previsto il carcere. Il maggior ricorso a questo dispositivo dovrà inoltre servire a rendere più cogenti l’obbligo di allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima. Appare superato, inoltre, il problema della carenza di braccialetti perché adesso la disponibilità non manca, come invece avvenuto nel recente passato.
Onu, bodyright per le donne
L’ok del Governo Draghi al nuovo ddl arriva nel giorno in cui le Nazioni Unite lanciano una campagna per contrastare la violenza alle donne su Internet. Con tanto di simbolo da aggiungere ai post sui social media per aderirvi. Si chiama bodyright: a lanciarla l’agenzia delle Nazioni Unite per la popolazione UNFPA. Intento della campagna è di affermare il diritto di donne, giovani, minoranze etniche e comunità Lgbt alla protezione dalla violenza online.
Donne vittime di violenza digitale
“Tutti hanno il diritto di vivere liberi dalla paura e dalla violenza, sia online che offline“, ha affermato il direttore esecutivo dell’UFNPA, Natalia Kanem. “È tempo che le aziende tecnologiche e i responsabili politici prendano sul serio la violenza digitale“. Secondo un sondaggio dell’Economist Intelligence Unit, l’85% delle donne a livello globale ha subito o assistito a violenza digitale contro altre donne e il 38% l’ha subito. Tra gli abusi possibili online l”UNFPA include il cyberstalking, l’incitamento all’odio, il doxxing (pubblicazione di informazioni private su un individuo) e l’uso non consensuale di immagini e video come i deepfake. Il simbolo del bodyright vuole diffondere l’esigenza che “le immagini dei nostri corpi ricevano lo stesso rispetto e protezione online di cui godono la musica, i film e persino i loghi aziendali“.
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