Con l’Immacolata in Puglia parte il tempo delle Pettole
Un antipasto velocissimo o un dolce gustoso. Come prepararle: i segreti e la tradizione di questa ricetta
L’Immacolata che apre tradizionalmente il periodo delle feste natalizie, avvia anche il tempo delle cibarie di Natale. Che è noto cambiano di regione in regione, per non parlare delle particolarità cittadine. Ma oggi abbiamo deciso di parlarvi delle Pettole, conosciute anche come Pittule. Altro non sono se non piccole palline di pasta fritta tipiche della cucina pugliese. Nascono come antipasto, ma come vedrete leggendo fino in fondo possono diventare anche altro e molto facilmente.
Pettole: una brevissima storia gustosa
La preparazione è talmente semplice che la demandiamo ad una piccola storia gustosa. La leggenda parla della notte di Santa Cecilia in cui una donna a Taranto, che abbandona l’impasto del pane. Tornando si rende conto che l’impasto non è più adatto alla panificazione. Buttare il cibo è peccato, lo sanno tutti, e quindi prova a dividerlo in piccole palline che poi frigge. L’inventiva del recupero-riciclo!
Ormai sono diffuse in diverse aree del Sud Italia – Sicilia, Calabria, Campania, Basilicata – ma non solo, infatti anche la cucina albanese ha le Petullat. Vista la massiccia presenza della popolazione migrata dal paese nel tempo potrebbero essere queste le origine storiche della ricetta. Oppure possiamo credere alla leggenda.
Gli ingredienti
Partiamo da un concetto caro alla cucina meridionale: non lesinate mai sulle quantità, anche perché il piatto ha dei risvolti inattesi. Vi consiglio una preparazione per circa 30 – 40 pezzi, che potrebbero con difficoltà accontentare 3 persone.
Per l’impasto base:
- 500 gr di farina
- 400 gr di acqua circa
- 10 gr di lievito si birra fresco oppure 1 cucchiaio di lievito di birra secco
- 1 cucchiaino di olio extravergine
- un cucchiaino di sale
- 1 lt di olio per friggere
La preparazione delle Pettole
Impastare in una la farina con il lievito secco (attenzione se usate quello fresco scioglietelo in 1 cucchiaio di acqua prima) e il sale. Fate un buco al centro e aggiungete acqua e olio. Mescolate, se volete anche con un cucchiaio o forchetta, fino ad ottenere una pastella molle, ma non liquida. Coprite con una pellicola e lasciate lievitare in luogo caldo (26° – 28°) o con l’aiuto di una coperta o in forno spento con luce accesa per circa 2 h fino a quando l’impasto non ha triplicato circa di volume restando morbido.
Alla fine non vi resta che porzionare direttamente con il cucchiaio versare l’impasto poco per volta in olio ben caldo senza che le palline si tocchino. Si gonfieranno immediatamente, abbiate cura di girarle più volte nel tempo di cottura (attenzione a non andare oltre i 2 minuti per non indurirle).
Pettole salate, ripiene e dolci
Le Pettole sono ormai così diffuse e ricorrenti da trovarle tutto l’anno e ci sono anche diverse varianti in cui potete cimentarvi. Una versione salata, con ingrediente “pugliesissimo” si ottiene aggiungendo all’impasto 2 cucchiai di olive nere snocciolate e verdi snocciolate tagliate grossolanamente. Oppure in una versione più napoletana con alici/acciughe sminuzzate. Se dovessero avanzare potete sempre accompagnare con salsa di pomodoro. Per la versione dolce bastano 5 – 6 cucchiai di zucchero semolato, in cui rotolare parte delle Pettole fritte ancora calde. Per questo vi dicevo di non preoccuparvi delle quantità, come del fatto che spariscono mentre si frigge. Oppure usare cospargerlo con il miele.
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