Emergenza Covid: dalla prossima settimana il Veneto passa in zona gialla, a partire da lunedì 20 dicembre. È lo scenario che oggi 13 dicembre ha delineato il governatore Luca Zaia, sulla base del bollettino della regione. “Abbiamo un’incidenza settimanale di circa 450 casi su 100mila abitanti, è alta. Abbiamo il 12,8% di tasso di occupazione delle terapie intensive. Entrambi i parametri sono da zona gialla. Siamo appesi alla zona bianca per l’occupazione dell’area medica: siamo al 13,7%, a 1,3% dalla soglia della gialla“, ha detto Zaia.
Zona gialla, mascherina all’aperto
“Il passaggio in zona gialla avrà come effetto diretto l’uso della mascherina all’aperto. Io già la porto, è un sistema per garantire sicurezza“, ha osservato il presidente della Regione Veneto. “Siamo preoccupati perché la pressione ospedaliera si fa sentire. Credo che il bollettino di venerdì ci riserverà la classificazione da zona gialla a partire da lunedì prossimo. Siamo agli sgoccioli anche con il terzo parametro. Negli ospedali ricoveriamo più persone di quante ne escano, questo significa che siamo in una fase acuta“, ha aggiunto il governatore. “Natale sarà in giallo, come anche Capodanno. Se i dati continueranno a crescere si andrà verso la zona arancione. Gestiremmo la fase con il Super Green Pass ma scatterebbero le prime chiusure, a livello ad esempio di confini comunali“. “Il vaccino non risolve tutti i mali – ha concluso Zaia – non funziona al 100%, ma il suo effetto si vede nelle terapie intensive e negli ospedali“.
Regno Unito, è allarme per Omicron
Se l’Italia fa i conti con la zona gialla in vari territori e, complessivamente, con 19.215 contagi (il 12 dicembre) e 66 morti, è la Gran Bretagna a segnare il passo. Il primo ministro britannico, Boris Johnson, ha annunciato la morte di almeno una persona contagiata con la variante Omicron. “Purtroppo Omicron sta causando ospedalizzazioni. E purtroppo è confermato che almeno un paziente con omicron è morto“, ha dichiarato Johnson durante una visita a un centro di vaccinazione vicino Paddington, a Londra. “Quindi penso che l’idea che questa sia in qualche modo una versione più lieve del virus debba essere messa da parte” ha sottolineato. Serve “riconoscere semplicemente il ritmo con cui accelera tra la popolazione” ha spiegato. “La cosa migliore che possiamo fare è il booster“. Intanto, la variante omicron al momento è la causa del 40% di tutti i nuovi casi di Covid-19 a Londra. “Il rischio è chiaramente lì, ora possiamo vedere l’impennata di omicron a Londra e in altre parti del Paese“, le parole di Johnson. “Qui nella capitale rappresenta probabilmente circa il 40% dei casi. Entro domani sarà la maggioranza dei casi e sta aumentando continuamente“.
LEGGI ANCHE: Covid, allarme Natale: balzo dei contagi e pronto soccorso in crisi