Visita di congedo del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a Papa Francesco in Vaticano, dove l’inquilino uscente del Colle sarà rimpianto e non poco. Quasi al termine del settennato, il Capo dello Stato è giunto stamani 16 dicembre in udienza dal Pontefice nella Sala della Biblioteca del Palazzo apostolico. Il corteo presidenziale proveniente dal Quirinale, percorsa Via della Conciliazione, è entrato in Vaticano attraverso Piazza San Pietro e l’Arco delle Campane, per dirigersi al Cortile di San Damaso, da dove il presidente Mattarella è salito alla Terza Loggia del Palazzo apostolico per l’incontro con papa Bergoglio.

Gli incontri di Mattarella col Papa

Dal primo incontro, il 18 aprile 2015, in Vaticano, Papa Francesco e Mattarella hanno avuto numerosi colloqui in questi anni. Compresa la visita del maggio 2017 del Papa al Quirinale. Mattarella ha partecipato a diversi appuntamenti pubblici presieduti da Francesco, sia presso la santa sede che a Roma (di qua dal Tevere). Come, ad esempio, l’incontro internazionale di preghiera per la pace tra le grandi religioni mondiali, organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio nella piazza del Campidoglio il 20 ottobre 2020. Il capo dello Stato aveva presenziato anche a Bari all’evento della Cei Mediterraneo frontiera di pace, nel febbraio 2020.

Dialogo e amicizia

Per tutti 7 anni del suo mandato Mattarella ha mantenuto un rapporto di grande calore e cordialità col Papa. E, secondo gli osservatori, anche di amicizia personale. Nell’udienza di oggi non potranno mancare gli auguri del Capo dello Stato al Pontefice, che proprio domani, 17 dicembre, compie 85 anni. La visita di commiato del Presidente della Repubblica al termine del settennato al Papa non è comunque un fatto usuale, sottolinea online il quotidiano Domani. L’ultima fu quella di Francesco Cossiga a Giovanni Paolo II, il 27 aprile 1992, poco prima di dimettersi.

Mattarella visto dal Vaticano

Per i vescovi italiani del dopo Wojtyla, Mattarella ha incarnato una discrezione istituzionale e politica che rinviava al principio di laicità positiva enucleato dal Papa Benedetto XVI. Il Vaticano adesso guarda avanti. Ovvero a un nuovo Presidente italiano che erediti la stessa moderazione e lo stesso fermo equilibrio di Sergio Mattarella. Oltretevere apprezzano non poco il premier Mario Draghi. Formatosi da giovane alle scuole dei gesuiti, Draghi, se eletto al Colle, si rapporterebbe al primo papa gesuita della storia. Tuttavia fra le sacre mura non mancano estimatori di figure femminili che potrebbero incarnare un profilo ideale di primo Presidente donna in Italia. La ministra della Giustizia, Marta Cartabia, così come Elisabetta Belloni, capo dei servizi segreti, incarnano agli occhi di diversi prelati l’esempio di rappresentanti istituzionali di alto livello, in grado di svolgere perfettamente il proprio compito.

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