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Quirinale: M5S chiude a Berlusconi, gli italiani non vogliono Draghi al Colle

Giorgia Meloni sogna un nuovo Capo dello Stato di Centrodestra: il 23 dicembre summit con Salvini e lo stesso Berlusconi per decidere che fare

Cattivo augurio di Natale per Silvio Berlusconi in corsa per succedere a Sergio Mattarella al Quirinale. Il leader pentastellato, Giuseppe Conte, ha chiuso al Cavaliere azzoppandone l’arrampicata al Colle, sempre più in salita. “Su di lui non sono stato dritto ma drittissimo, non avrà i nostri voti” ha dichiarato Conte. La precisazione è giunta dopo le polemiche a seguito di alcune affermazioni del capo M5S. Sul presidente di Forza Italia l’ex premier aveva detto che “ha fatto anche molte cose buone nelle istituzioni“. In realtà dopo averlo affermato, su La7, aveva però subito chiarito che Berlusconi “per il suo conflitto di interessi non è nel Dna del M5S“.

Draghi al Quirinale? Un labirinto

Successivamente quindi, il presidente dei pentastellati ha scandito: “Se il candidato fosse Silvio Berlusconi non avrà i voti del Movimento. Più chiaro di così… Il candidato ideale per noi è una personalità di grande rilievo morale, quindi mi sembra evidente” che non possa essere lui. Tale candidato al Quirinale potrebbe essere Mario Draghi? “Se potessimo duplicarlo risolveremmo il problema“. E ancora: “Non so neppure che intenzione abbia. Di certo candidarsi al Quirinale è improprio e perciò non vedo come un’autocandidatura il fatto che tace“. Conte ha poi chiarito la sua posizione sull’eventualità di andare alle urne prima della scadenza naturale, ne 2023. “Sicuramente la tentazione di vedere un sondaggio favorevole potrebbe spingere al voto. Ma condivido la posizione di Di Maio: in questo momento ragionare di voto anticipato non ha senso“.

Meloni: “Al Colle qualcuno di destra

Dal canto suo Silvio Berlusconi è atteso a Roma per il vertice del Centrodestra, convocato da Matteo Salvini, che si terrà giovedì 23 dicembre. Forse non casualmente nello stesso giorno in cui il Governo Draghi deciderà sulle nuove restrizioni anti Covid. Obiettivo del summit fra Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia è (anche) discutere della linea sul Quirinale. “Non è vero” che il Cavaliere deve guardarsi innanzitutto dai suoi alleati di Centrodestra, ha detto Giorgia Meloni a Un giorno da pecora su Radio1. “Sicuramente non deve guardarsi da Fratelli d’Italia” ha dichiarato. “Dopo presidenti che vengono dalla stessa area, potremmo avere un Presidente che rappresenta la maggioranza di Centrodestra” è il suo auspicio.

Il sondaggio Dire-Tecnè sul Quirinale

Stando a un sondaggio Dire-Tecnè realizzato il 17 dicembre scorso su un campione di mille persone, la maggior parte degli italiani (63%) vorrebbe vedere Mario Draghi ancora Presidente del Consiglio. Molti meno coloro che lo immaginano al Quirinale (16%). Gli elettori di Azione, Italia Viva e +Europa (80%) sono quelli che sposerebbero più volentieri la continuazione di Draghi a Palazzo Chigi. Soltanto il 13% sarebbe felice di vederlo presidente della Repubblica. Tra gli elettori del Centrodestra, il 63% ‘vota’ per Chigi e il 19% per il Quirinale. Fra gli elettori di Centrosinistra il 64% lo vedrebbe premier e il 24% Capo dello Stato. Emerge dunque un messaggio, neanche tanto velato: i partiti lascino stare Draghi dov’è perché i cittadini si sentono più sicuri con il timone del Governo in mano all’ex Governatore della Banca centrale europea.

Quirinale Draghi Berlusconi
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Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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