Addio a Desmond Tutu, simbolo della lotta per i diritti umani
È morto a 90 anni l'arcivescovo anglicano che ha incarnato la lotta all'apartheid e la trasformazione del Sudafrica insieme a Nelson Mandela
È morto, oggi 26 dicembre, Desmond Tutu. Arcivescovo della Chiesa Anglicana, aveva 90 anni. Il Sudafrica piange uno dei suoi padri, il mondo perde un grande spirito.
Tutu Premio Nobel per la Pace
Insieme a Nelson Mandela Tutu ha incarnato la resistenza contro l’apartheid del regime razzista bianco verso i neri. Dopo la caduta del regime, Tutu divenne il promotore della riconciliazione nazionale in tutto il paese. A dare la notizia della sua scomparsa è stata la Presidenza del Sudafrica. Il Capo dello Stato, Cyril Ramaphosa, ha affermato che la morte dell’uomo di chiesa segna “un altro capitolo di lutto nell’addio della nostra nazione a una generazione di eccezionali sudafricani“. Desmond Tutu vinse il premio Nobel per la Pace nel 1984 come simbolo della lotta nonviolenta contro il regime razzista.
La Riconciliazione
Dopo la fine dell’apartheid, e in seguito all’elezione di Nelson Mandela quale nuovo Presidente, l’arcivescovo ideò e condusse, dal 1995, la Commissione per la Verità e la Riconciliazione (Trc). L’azione di questo organismo promosse un doloroso e drammatico processo di pacificazione fra le due parti della società sudafricana. E contribuì a fare luce sulle atrocità commesse durante decenni di repressione da parte dei bianchi sui neri. Il perdono fu accordato a chi, fra i responsabili di quei crimini, li confessò pienamente. Una forma di riparazione anche morale nei confronti dei familiari delle vittime.
“Tutu, patriota senza eguali“
Desmond Tutu, ha affermato in un messaggio sui social il Presidente Ramaphosa, era “un iconico leader spirituale“. E anche un “attivista anti-apartheid e attivista globale per i diritti umani“. Il capo dello Strato sudafricano ha descritto Tutu come “un patriota senza eguali. Un leader di principio e pragmatismo che ha dato significato all’intuizione biblica che la fede senza le opere è morta.” “Un uomo di straordinario intelletto, integrità e invincibilità contro le forze dell’apartheid” lo ha definito ancora. “Era anche tenero e vulnerabile nella sua compassione per coloro che avevano sofferto l’oppressione, l’ingiustizia e la violenza sotto l’apartheid. E per le persone oppresse in tutto il mondo“.
Primo vescovo di colore
Ordinato sacerdote nel 1960, Desmond Tutu è stato vescovo del Lesotho dal 1976 al 1978. Poi vescovo aggiunto di Johannesburg, la capitale del Sudafrica, e rettore di una parrocchia a Soweto, la baraccopoli della riscossa nella lotta contro l’apartheid. È diventato quindi vescovo di Johannesburg nel 1985 ed è stato nominato primo arcivescovo di colore di Cape Town. Ha usato il suo ruolo di alto profilo per parlare e agire contro l’oppressione dei neri nel suo paese, e per i diritti degli oppressi in ogni parte del globo, affermando sempre che le sue motivazioni erano religiose e non politiche.
LEGGI ANCHE: Gli auguri del Quirinale (pensando a chi verrà dopo Mattarella)