La storia triste della principessa Soraya, moglie dell’ultimo Scià di Persia
Una grande storia d'amore ostacolata dalle ragioni di Stato
La storia della principessa Soraya, moglie ripudiata dell’ultimo Scià di Persia, è ancora oggi una delle biografie royal più commoventi e note di sempre. Quella che, a partire dal giorno del suo royal wedding, sembrava essere una favola moderna, si è trasformata in un racconto dal finale triste, che ha percorso il sentiero che ha condotto alla fine della monarchia persiana.
Il matrimonio da favola della principessa Soraya
Il 12 febbraio 1951 la principessa Soraya sposava, a soli 19 anni, l’ultimo Scià di Persia Mohammad Reza Pahlavi. Il loro fu un matrimonio da favola sotto ogni punto di vista, prima di trasformarsi in una storia dal triste finale. Con un abito da sposa di Dior, ricordato per essere il più ricco di sempre (oggi è valutato 1,2 milioni di euro), aveva attraversato la navata a gran fatica. Nelle settimane precedenti, infatti, si era ammalata di tifo ed era ancora convalescente il giorno delle nozze. Lo Scià, che la amava moltissimo, per tutto il periodo della malattia le fece recapitare un gioiello al giorno, per consolarla.
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L’Iran del pre-1979, d’altronde, era un paese ben lontano da quello successivo alla detronizzazione della famiglia imperiale e alla rivoluzione dell’ayatollah Khomeini. La principessa Soraya, come le altre donne, era libera di comportarsi e di vestirsi a suo piacimento e godeva di ottima considerazione presso il marito.
Un amore spezzato dalla successione al trono
Fin dagli inizi della loro vita insieme la coppia visse felicemente. Si diceva che fossero innamorati alla follia e che lo Scià dedicasse ogni attenzione possibile alla giovane moglie. Ma a rompere il loro idillio fu l’attesa di un erede. Trascorsi sette anni dal loro matrimonio, divenne evidente che la principessa Soraya non aveva la possibilità di diventare madre. La corte non dubitava della fertilità di Mohammad Reza Pahlavi, che dal primo matrimonio aveva generato una figlia. Ad aggravare la sua situazione, dunque, fu la morte del fratello dello Scià, che in assenza di figli avrebbe ereditato il trono.
La Persia aveva bisogno di un erede al trono e a nulla valeva il grande amore tra Soraya e lo Scià. Alla fine lui fu costretto per ragioni di Stato a ripudiare l’amatissima moglie, con un annuncio personale del 6 aprile 1958. Lei fu costretta a vivere in esilio in Svizzera, dove mantenne il titolo di Sua Altezza Imperiale la Principessa dell’Iran. In quella fase della sua vita la principessa si dedicò al sogno di diventare un’attrice e recitò in Italia con Alberto Sordi in “I tre volti“. In seguito si legò sentimentalmente al fotografo Gunter Sachs ed, in seguito, al regista Franco Indovina. Dopo la tragica morte di lui nel 1971, la principessa Soraya si ritirò a vita privata in Francia dove si guadagnò il titolo di “principessa triste“.
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